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Ispi: Trump deve dimostrare di essere scelta giusta. Pechino? Cercherà di riempire il vuoto.

today27 Febbraio 2025

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(Adnkronos)

Il presidente statunitense Donald Trump “deve dimostrare agli indecisi e a chi lo ha votato in mancanza di candidati migliori di aver fatto la scelta giusta. Questa potrebbe essere una delle ragioni che lo sta spingendo a siglare accordi con la Russia”. Lo dice all’Adnkronos Gianluca Pastori, ricercatore dell’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale). Nelle scorse elezioni presidenziali di novembre il “tycoon” sembra aver guadagnato una vittoria schiacciante, ma a bocce ferme ha nelle mani un paese profondamente diviso. Sul piano internazionale Trump ha mostrato apertura verso la Federazione Russa per “mediare” una pace con l’Ucraina, escludendo fino ad ora lo stato aggredito. Il presidente Volodymyr Zelenskiy si recherà a Washington per siglare con la Casa Bianca un accordo che consentirà agli Stati Uniti la possibilità di accedere a depositi di terre rare ucraini. Zelenskiy ha spinto per far sì che nel “deal” venisse inclusa una garanzia di sicurezza da parte americana, ma Trump ha ribattuto che la responsabilità per la sicurezza dell’Ucraina dovrebbe ricadere sull’Europa.

Per l’Unione Europea si pone dunque il problema di come agire. “Abbiamo sentito dire tante cose – sottolinea Pastori -, ma al di là di un generico impegno non abbiamo visto niente di concreto”. Ciò che la Russia sta facendo è “premere in maniera molto forte affinché il ruolo dell’Europa in queste trattative sia il minore possibile o totalmente assente”. Il dilemma da risolvere è capire se l’Europa abbia una volontà di rafforzarsi o se ci troveremo davanti a un’Unione “a geometria variabile – come la descrive Pastori -, con qualcuno che corre avanti e altri che restano indietro”. Dal punto di vista pratico, sottolinea il ricercatore, se “l’Europa vuole pensare a una politica di difesa autonoma deve iniziare a pensare ai mezzi” per realizzarla. Il settore europeo della difesa “è ancora abbastanza debole” e “l’aumento di spesa va a finanziare l’industria militare americana”.

Si apre un nuovo scenario, ovvero quanto l’avvicinamento alla Russia degli Usa serva a indebolire l’asse Pechino-Mosca perché “la Cina cercherà di riempire il vuoto”. “Putin ha molto da guadagnare da una minor dipendenza da Pechino – afferma Pastori -. Trump è stato riservato sulla Cina anche se in campagna elettorale aveva detto fuoco e fiamme”. Senza dimenticare Taiwan, verso la quale la Casa Bianca ha minacciato tariffe: “Mi chiedo se questo atteggiamento non abbia come obiettivo quello di portare l’isola a investire sul territorio statunitense”. Non è una guerra allo storico alleato, ma “penso che ci si stia muovendo nella solita logica di Trump: ti torco il braccio così porti i tuoi investimenti da me” spiega il ricercatore. “In questo momento la Casa Bianca sta cercando di disimpegnare gli Stati Uniti da teatri non prioritari” conclude, la vera politica nei confronti di Cina e Taiwan è ancora tutta da vedere.

Scritto da: Giornale Radio

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