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Commissione UE: l’Italia arranca nell’innovazione
A cura di Ferruccio Bovio
La Commissione Europea, nel suo tradizionale Rapporto dedicato all’innovazione tecnologica, mette in risalto i ritardi accumulati dal nostro Paese. Infatti, tra il 2021 e il 2022, le prestazioni in questo ambito sono migliorate in 19 Stati membri e sono diminuite negli altri otto: ed in questo secondo gruppo figurano Estonia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta e Romania.
Di conseguenza, per quanto riguarda ricerca, sviluppo e nuove tecnologie l’Italia risulta, quindi, solamente sedicesima nell’Ue, ma soprattutto ancora ferma nel gruppo dei cosiddetti innovatori “moderati”. Bruxelles raggruppa, infatti, i Ventisette in quattro diverse categorie, in base al grado di avanguardia del loro tessuto economico-produttivo. Ci sono i leader (Svezia, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Belgio), seguiti dai Paesi forti (e cioè da Irlanda, Austria, Lussemburgo, Germania, Cipro e Francia), da quelli a “moderata” capacità innovativa (di cui fa parte l’Italia unitamente ad Estonia, Slovenia e Repubblica Ceca), ed infine da quelli “emergenti” (che sono Romania, Bulgaria, Lettonia, Polonia, Croazia e Ungheria).
Il rapporto della Commissione evidenzia, quindi, come la performance dell’Italia sia inferiore alla media europea: è, infatti, l’unica, tra le principali economie dell’Eurozona, a trovarsi in questa condizione, a conferma delle difficoltà che incontra a rimanere al passo dei principali partner continentali. Pertanto, il Rapporto invita il nostro Paese a lavorare per incrementare il numero dei laureati che sono pochi rispetto al resto d’Europa, ad incentivare le spese di ricerca e sviluppo da parte delle imprese ed a favorire una maggiore mobilità delle risorse umane in scienza e tecnologia.
24 Settembre 2022
Le notizie di "Economy News", la rubrica di Giornale Radio. In Redazione Ferruccio Bovio, in Studio Roberto Frangipane.