Se dovesse rimanere sospesa la fornitura di gas dalla Russia

(Tempo di lettura: 2 - 3 minuti)

A cura di Paolo

C'è grande attenzione ma anche grossa preoccupazione sul tema dell'energia in particolare sulle forniture di gas. L'Europa intravede possibili scenari di criticità per il prossimo inverno qualora dovesse rimanere sospesa la fornitura di gas dalla Russia. 

Oggi il nuovo allarme del direttore per i mercati energetici e la sicurezza dell'Agenzia internazionale per l'energia, secondo cui "Il mondo è nel mezzo della prima vera crisi energetica globale, innescata dall'invasione russa dell'Ucraina, e il settore elettrico è uno dei più gravemente colpiti".

"I governi – ha detto - devono ricorrere a misure di emergenza per affrontare le sfide immediate, ma devono anche concentrarsi sull'accelerazione degli investimenti nelle transizioni di energia pulita come risposta più efficace e duratura alla crisi attuale". 

Oggi sarà ufficialmente presentato il piano della Commissione Europea per la riduzione della domanda del gas. 

Piano del quale ieri è circolata una bozza che dovrebbe essere quella definitiva e che prende le mosse dall'indicazione dell'Agenzia internazionale dell'energia secondo cui senza un intervento immediato "l'Europa potrebbe dover affrontare tagli e contingentamenti molto più drammatici più avanti". 

Secondo i calcoli bisogna “risparmiare 12 miliardi di metri cubi nei prossimi tre mesi per evitare un 'gas crunch' in inverno”. 

Il piano della Commissione Ue individua i settori industriali da tutelare, in caso di emergenza energetica. In primo luogo "le industrie considerate strategiche" ovvero quelle legate alla salute, alla sicurezza e all'ambiente, alla difesa e all'attività di raffinamento e all'alimentare".

Non ci sarebbe al momento l'obbligo per gli edifici pubblici di limitare il riscaldamento a 19 gradi e i condizionatori a 25. Ma nel documento della Commissione Europea viene introdotto il principio di "massimo sforzo" per la riduzione energetica. 

Nel frattempo, si accelera sui fornitori alternativi. 

I principali partner energetici europei sono adesso Usa, Algeria, Israele, Qatar, Norvegia e anche Azerbaigian. 

La presidente della Commissione Europe Von der Leyen si è recata Baku per siglare un memorandum che porterà il flusso di gas naturale dagli 8 miliardi di metri cubi di quest'anno ai 12 miliardi dal prossimo anno con l'obiettivo di arrivare ai 20 miliardi di mc entro il 2027.

In questo scenario l'Italia diventerà uno degli hub principali lungo il cosiddetto Corridoio Meridionale attraverso il tratto del Tap che collega Grecia e Italia. 

Sarà tuttavia necessario testare l'adeguatezza dell'attuale infrastruttura all'aumento di gas per poi procedere a lavori di potenziamento della portata che richiederanno comunque diversi anni. L'intervento, è stato assicurato, sarà inquadrato come progetto europeo. 

Intanto si guarda, con un pizzico di speranza e con tanto scetticismo, di nuovo alla Russia. 

Secondo Bloomberg, Gazprom sarebbe pronta a riavviare, a flusso ridotto, le esportazioni di gas all'Europa attraverso Nord Stream1 già da domani al termine del periodo di manutenzione.

Secondo le fonti citate, tuttavia, la decisione finale non è stata ancora presa dal Cremlino.

 

20 Luglio 2022

GIORNALE RADIO

Giornale Radio, la radio libera di informare.

Notizie del giorno:

notizie di cronaca, di politica,notizie dal mondo, notizie sportive, di economia, di salute e tecnologia. Notizie di oggi in radio streaming, in WEB TV e in podcast.

SEGUICI SU
Pagina Facebook di Giornale Radio   Pagina Twitter di Giornale Radio   Pagina Instagram di Giornale Radio   Canale Youtube di Giornale Radio 24

Please publish modules in offcanvas position.