Il Corsivo

Chi deve decidere sul fine vita di un neonato?
A cura di Ferruccio Bovio
Forse nessun altro tema è così delicato e complesso da affrontare come quello del “fine vita”. E la difficoltà pensiamo possa prescindere da qualunque sia il convincimento religioso o filosofico di chi deve, suo malgrado, confrontarsi con questo angosciante problema, poiché si tratta, appunto, di una “questione di vita o di morte”, dinanzi alla quale non esistono risposte certe, ma solamente dubbi opprimenti. Quando poi il dilemma sul fine vita è legato a bambini troppo piccoli (e, quindi, incapaci di decidere autonomamente), entra in gioco, in modo drammatico, la volontà dei genitori, i quali, in genere, sono disposti a tutto pur di allungare – magari anche solo per poco tempo – la vita dei propri figli.
Indi Gregoryè una neonata di otto mesi inglese, colpita da una terribile malattia genetica che i medici di Nottingham, che l’hanno sempre avuta in cura, giudicano inguaribile. Tuttavia, come è noto, la famiglia che spera ancora in un futuro di sopravvivenza per la sua creaturina, non si è arresa, ma si è invece rivolta all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che si è offerto di prendere in cura la bambina, giudicando non ancora del tutto compromessa la sua situazione sanitaria. Ed anche il nostro Governo è, a sua volta, sceso in campo conferendo, in via straordinaria, la cittadinanza italiana alla piccola Indi, in modo da facilitare la possibilità che venisse curata nel nostro Paese.
Il tribunale britannico, chiamato a decidere sull’immediato destino di Indi Gregory, ha però
disposto di staccarle il respiratore tra 48 ore, applicando al caso in questione il concetto del “best interest of the child” (e cioè il miglior interesse del minore), che prevede, nelle situazioni in cui via sia un conflitto irrisolvibile tra genitori e medici, che l’ultima parola spetti a un giudice. Giudice che, nello specifico, ritenendo che il trasferimento della bimba a Roma sarebbe risultato inutile o avrebbe, comunque, comportato rischi eccessivi, ha finito per impedirlo. E, francamente, dobbiamo dire che ci sfugge del tutto la logica di questo ragionamento che sembra preferire la morte certa dovuta alla sospensione del sostegno vitale, rispetto alla morte eventuale che avrebbe potuto sopraggiungere durante il viaggio... Pertanto, ci viene spontaneo domandarci se sia non solo giuridicamente, ma anche umanamente accettabile che, in casi così incerti e strazianti come quello della piccolissima Indi, la decisione finale debba spettare soltanto ad una figura esterna alla famiglia - quale è quella di un magistrato - che, tra l’altro, prende il suo provvedimento sulla base di un parere clinico della cui oggettiva validità non sempre può esserci assoluta certezza.
11 Novembre 2023
Il Corsivo" di Ferruccio Bovio è in onda su Giornale Radio All News dal lunedì al sabato a partire dalle 4 del mattino. Ascolta anche in podcast!
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