Il Corsivo

Il braccio di ferro tra Salvini e Cgil e Uil e le critiche alla manovra
A cura di Daniele Biacchessi
Lo scontro tra Governo e sindacati non porta bene ad entrambi. In vista dell'approvazione della manovra, il Governo viene criticato in queste ore dai sindacati Cgil e Uil che indicono uno sciopero generale e che considerano la legge di bilancio iniqua, da Bankitalia, da Confindustria, dai comuni, dalle Regioni. Solo ieri l’ufficio parlamentare di bilancio ha dovuto ammettere che perfino i fondi stanziati per la Sanità potrebbero non coprire tutte le spese. Nel mirino c'è il doppio taglio al cuneo e all’Irpef che beneficia soprattutto le famiglie, gli operai più degli impiegati, con un vantaggio medio del 3,4%. I due tagli insieme valgono 15 miliardi, ma sono in vigore solo nel 2024. E il taglio al cuneo contributivo nasconde trappole della povertà, come segnala l’ufficio parlamentare di bilancio. Il governo è pronto ad abbassare le stime del Pil, ma secondo il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sarebbe una correzione contenuta e dall’impatto trascurabile sul 2024: probabilmente un decimo in meno, dallo 0,8% previsto a settembre allo 0,7%. E venerdì arriva il rating di Moody’s che potrebbe spingere i titoli del debito italiano in zona “spazzatura”. In questo clima si registra la decisione di Matteo Salvini di chiedere la precettazione per i lavoratori che scioperano nel settore trasporti e la conferma di Cgil e Uil della sospensione dal lavoro di quattro ore. Lo scontro mette in campo frizioni e lacerazioni proprio nel momento peggiore della nostra economia, mentre ci sarebbe bisogno di buon senso e di una buona dose di Bene comune.
Credits: Agenzia Fotogramma
15 Novembre 2023
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