Il Corsivo

La strage di migranti in Grecia e la mancanza di una visione europea sull'immigrazione
A cura di Daniele Biacchessi
"In Grecia è avvenuta la più grande tragedia di migranti del Mediterraneo", ammette la commissaria Ue per gli Affari interni, Ylva Johansson. E ha ragione in quanto il bilancio potrebbe toccare oltre 600 morti, ma la strage si poteva certamente evitare. La guardia costiera greca ha dichiarato che persone non meglio specificate a bordo dell'imbarcazione avrebbero rifiutato l'assistenza della Grecia intendendo proseguire verso l'Italia, due ore prima del naufragio. A bordo c'erano però 750 persone ed è ovviamente impossibile che a ciascuna di loro sia stato chiesto se fermarsi o continuare il viaggio verso il nostro Paese. Atene aveva specifiche responsabilità nei confronti di ogni persona a bordo dell'imbarcazione. Perché non è intervenuta? Ora serve un'indagine urgente, approfondita, indipendente e imparziale sulle cause di questa catastrofe. Ma questa tragedia è solo l'ultima di una lunga serie di naufragi, in Grecia e altrove in Europa, del tutto evitabili. Oggi ci sono famiglie che piangono i loro cari e un numero ancora maggiore è alla ricerca di persone che non si riesce più a contattare. I politici europei avrebbero potuto prevenire tutto questo sin dall'inizio, istituendo percorsi legali e sicuri verso l'Europa, Una sorta di operazione "Mare nostrum" europeo. Manca una visione comune a Bruxelles in tema di immigrazione, e ogni Paese risolve a modo suo, secondo la propria capacità organizzativa e la tendenza politica. Un approccio diciamo così ideologico non aiuta la soluzione del problema.
Credits: Agenzia Fotogramma
17 Giugno 2023
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