Il Corsivo

Pil sempre più basso, dice l'Istat. L'economia decresce
A cura di Daniele Biacchessi
I nodi della nostra economia vengono purtroppo al pettine. Dopo quattro trimestri di crescita sostenuta, nel primo trimestre del 2022 il Pil è tornato a diminuire ed è sceso dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Su base tendenziale è cresciuto del 5,8%. Sono molti i fattori chiave di questa decrescita. La variazione congiunturale rilevata dall'Istat è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di una riduzione in quello dei servizi e di una stazionarietà nell'industria. Si evidenzia un contributo positivo della componente nazionale e un apporto negativo della componente estera netta. Il 2021 era stato caratterizzato da trimestri in crescita: +0,3% per il primo, +2,7% per il secondo, +2,5% per il terzo e +0,7% per il quarto.
L'illusione si è smorzata a fine marzo 2022 con una sensibile controtendenza. In Europa solo la Francia registra una crescita zero. Il Pil della Germania è cresciuto invece dello 0,2% nel primo trimestre nonostante l’impatto della guerra in Ucraina. In Spagna il Pil balza dello 0,3% nel primo trimestre del 2022, molto meno del 2,2% registrato nei tre mesi precedenti. Intanto in Italia ad aprile l’inflazione rallenta dopo nove mesi di accelerazione.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 6,2% su base annua (da +6,5% del mese precedente). Oltre all’energia, decelerano anche i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +2,4%). Accelerano invece i prezzi dei beni alimentari lavorati (da +3,9% a +5,4%), quelli dei beni durevoli (da +1,6% a +2,2%), dei beni non durevoli (da +1,3% a +2,1%) e i prezzi dei servizi relativi ai trasporti.
30 Aprile 2022
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