Il Corsivo

Popolari e socialisti spagnoli cercano una maggioranza. Si rischia il voto
A cura di Daniele Biacchessi
Popolari e socialisti spagnoli non hanno una maggioranza dopo le elezioni politiche, ma il leader del Pp Alberto Núñez Feijóo vuole provarci. Inizierà un giro di contatti come vincitore delle elezioni, per cercare di formare “una alternativa di governo” che non dipenda da Esquerra Republicana, Bildu e Junts, i partiti indipendentisti catalani e baschi di cui la coalizione tra Psoe e Sumar avrebbe bisogno per raggiungere la maggioranza. I 136 deputati popolari, sommati ai 33 dell’ultradestra di Vox, tengono le destre lontane da quota 176, il numero di seggi necessari per ottenere l’investitura presidenziale. I socialisti di Sanchez non sono indeboliti: passano dal 28 al 31% e incassano 122 seggi, un milione di voti in più rispetto al 2019. Ma socialisti e Sumar non hanno i numeri per governare. Cosa potrebbe succedere? In base all’articolo 99 della Costituzione, dopo l’insediamento del nuovo Congresso dei Deputati del prossimo 17 agosto, il re, consultati i gruppi parlamentari, proporrà un candidato alla presidenza del governo, che dovrà presentarsi in Parlamento per l’investitura. Se nella prima votazione il candidato non ottiene la maggioranza assoluta, si ripresenta 48 ore dopo per una seconda votazione nella quale basta la maggioranza semplice. In caso di fallimento, i tentativi si possono ripetere con altri candidati, ma tutto deve avvenire entro due mesi dalla prima votazione. Trascorsi questi termini, è automatico lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni dopo 54 giorni. Il tempo stringe e non sarà facile riempirlo senza numeri che posano garantire una stabilità politica e istituzionale.
Credits: Agenzia Fotogramma
25 Luglio 2023
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