L'apertura di Giornale Radio

Mentre pensiamo a Calenda e Fratoianni, che cosa bolle nella pentola di Zaporizhzhia?
L'Apertura di Ferruccio Bovio
Mentre la nostra campagna elettorale sta entrando nel pieno della sua frenetica attività, tende - forse anche per assuefazione - a passare un po’ in secondo piano l’attenzione che dedichiamo al conflitto in Ucraina. Eppure, al di là dell’interesse che proviamo per quelle che sono le alterne vicende che si susseguono sul campo di battaglia, qualcosa che dovrebbe toglierci il sonno sta effettivamente avvenendo proprio sul fronte russo/ucraino e, più precisamente, presso il sito nucleare ucraino di Zaporizhzhia. E stiamo parlando della più grande centrale d’Europa, attualmente occupata dall’esercito di Mosca e che, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica, risulta essere, al momento, del tutto fuori controllo. A lanciare l’allarme è il direttore dell’Agenzia, Rafael Grossi, secondo il quale, se si verificherà un incidente in questo impianto, potremo dire grazie solo a noi stessi... Nel corso di un’intervista rilasciata all’Associated Press, Grossi ha, infatti, dichiarato che la situazione a Zaporizhzhia è molto delicata, poiché ogni principio di sicurezza nucleare è stato violato. Di conseguenza, il massimo dirigente dell’AIEA si appella ad entrambi le parti in causa, affinché consentano, immediatamente, ad un gruppo di esperti di visitare il complesso, onde evitare il ripetersi di una catastrofe come quella che si verificò nel 1986 a Chernobyl. Ad esempio, all’AIEA risulta che la catena di fornitura di pezzi di ricambio sia stata interrotta e che, pertanto, sia molto probabile che l'impianto non stia ricevendo tutta l’assistenza di cui necessita.
La conquista di Zaporizhzhia da parte dei Russi ha rinnovato il timore che il più grande dei 15 reattori nucleari ucraini possa essere danneggiato, scatenando un'altra emergenza come quella del 1986 che fu il più grave disastro nucleare mai avvenuto nel mondo.
Purtroppo, conclude Rafael Grossi, dobbiamo fare tutti i conti con uno stato di cose in cui l'impianto è controllato dalla Russia, ma è ancora il personale ucraino che continua a gestire le operazioni nucleari, producendo inevitabili momenti di attrito e pericolose incomprensioni.
05 Agosto 2022
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