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Buon compleanno, Governo Draghi
A cura di Ferruccio Bovio.
È passato un anno esatto dalla nascita del governo Draghi e – stando almeno ai dati che compaiono sui giornali – l’indice di gradimento del premier rimane piuttosto elevato, oscillando tra un 53% ed un 60%. L’opinione pubblica considera ormai giunto a buon punto il conseguimento del primo obbiettivo che era stato affidato all’ex capo della BCE dal presidente Mattarella: vale a dire quello di portare il Paese fuori dal tunnel della pandemia. Ed a questo proposito, esiste già la data formale – e cioè il prossimo 31 marzo – che coinciderà – almeno si spera - con la fine dello stato di emergenza. Si possono, infatti, nutrire ben pochi dubbi sul fatto che la campagna vaccinale sotto il governo Draghi - con l'88% di vaccinati - abbia avuto un notevole successo, scegliendo il premier di assegnare il coordinamento dell'emergenza sanitaria ad un militare, il generale Figliuolo e mettendosi personalmente in prima linea per convincere gli italiani a vaccinarsi, quando dichiarò che” l’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire”. Probabilmente, l’atteggiamento di assoluta fermezza sui vaccini ha provocato qualche malumore all’interno della maggioranza di governo, ma alla fine nessuno se la è sentita sul serio di portare il suo dissenso fino alle estreme conseguenze.
C’è però anche un secondo (e non meno importante) traguardo che Sergio Mattarella ha chiesto all’esecutivo Draghi di raggiungere in tempi rapidi e si tratta di quello che prevede la ripartenza economica dell’economia nazionale, da realizzarsi utilizzando, nel modo più efficace, quei 220 miliardi di euro che l’Europa ha messo a disposizione dell’Italia per supportare progetti ben definiti in un ampio ambito di settori.
Chi meglio di Mario Draghi può riuscire nell’impresa si sono chiesti un po’ tutti sia in Italia, che all’estero? Ed effettivamente la credibilità del nostro Governo è legata essenzialmente al prestigio dell’uomo che ha guidato la Banca Centrale Europea negli anni della più grave crisi finanziaria del Dopo Guerra, anche se adesso è arrivato il momento in cui quello che è forse l'italiano più autorevole al mondo in campo economico, confermi le sue capacità di leader instradando, in modo saldo e definitivo, il Paese sul cammino di un nuovo rinascimento produttivo, simile a quello conosciuto negli Anni del Boom. Purtroppo, il quadro nel quale il Governo è destinato ad agire nei prossimi mesi è reso complicato da tutta una serie di fattori controproducenti che vanno dal temuto rialzo dello spread, all'inflazione che ha raggiunto livelli di allarme non certo per colpa di Draghi. E proprio in merito alla spirale inflattiva, sono soprattutto il rincaro dell'energia e l' impressionante aumento delle bollette dell'elettricità e del gas a penalizzare qualsiasi sforzo indirizzato verso la ripresa economica.
Nel 2021 il PIL nazionale ha fatto registrare una crescita del 6,5 % ( la maggiore tra i Paesi dell’Eurozona ) e la credibilità internazionale del nostro premier rimane – per ora – inalterata. Anzi, un settimanale di solito ben poco benevolo nei confronti del Bel Paese come l'Economist ha recentemente, incoronato l'Italia di Draghi come “il Paese dell'anno” e un po’ tutti i governi europei hanno, le settimane scorse, tifato – in maniera abbastanza evidente – affinché l’inquilino di Palazzo Chigi non traslocasse al Quirinale.
Si delinea, pertanto, all’orizzonte uno scenario abbastanza complesso per chiunque si troverà al posto di comando in Italia e c’è da sperare che ne siano consapevoli anche i partiti che, spesso, sembrano già pensare più alla campagna elettorale del 2023, che ai problemi del 2022.
E voi, cari lettori, che previsioni vi sentite di fare sulla durata e sui successi del nostro attuale Esecutivo?
E, comunque, a vostro parere, è quella di Draghi la guida migliore per il futuro del nostro Paese?
Credits: Agenzia Fotogramma
14 Febbraio 2022
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