Jacopo Coghe intervistato a ZTL di Francesco Borgonovo
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CASO INDI GREGORY, JACOPO COGHE A RADIO GIORNALE RADIO: “SURREALE CHE MEDICI INGLESI VOGLIANO STACCARE I MACCHINARI. IN ITALIA POSSIAMO FARE QUALCOSA”
“I giudici hanno sentenziato che non c’è competenza italiana su Indi, negando la richiesta del nostro governo di prendere in cura la bambina, rimandando a lunedì il distacco dei supporti vitali”. Lo ha affermato Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, intervenuto a “ZTL”, programma condotto da Francesco Borgonovo su Radio Giornale Radio.
“Surreale sentir dire dai medici che le udienze stanno allungando la sofferenza e che bisogna staccare i macchinari. Questo contraddice la disponibilità dell’ospedale Bambin Gesù, perché se questa disponibilità è stata data vuol dire che qualcosa in Italia si può fare – ha aggiunto Coghe –. La differenza è tra protocollo inglese e quello italiano: secondo il protocollo inglese, se lunedì i macchinari verranno staccati, Indi morirà soffocata. In Italia invece abbiamo la legge 38 sulle cure palliative che prevede un accompagnamento, un altro tipo di concezione del fine vita, non eliminare il sofferente, ma eliminare le sofferenze”.
“La disponibilità del Bambin Gesù mi sembra sia un messaggio: ad esempio, la Conferenza episcopale inglese si è pronunciata sulla situazione. È chiaro che se la Chiesa dovesse esprimersi su ogni singolo caso, anche di cronaca, potrebbe diventare difficile da gestire comunicativamente tutto questo”.
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