Lo sciopero del 17 novembre, lo scontro tra sindacati e Governo, le regole | 14/11/2023 | Il Corsivo



A cura di Daniele Biacchessi La storia del sindacato italiano è costellata di scioperi generali e territoriali. Si tratta di forme di agitazione contro manovre economiche dei vari esecutivi di centrodestra, centrosinistra, tecnici, messe in campo per l'affermazione di diritti negati ai lavoratori oppure a sostegno di contratti collettivi rimasti disattesi. E i Governi in carica hanno scelto linee politiche differenti e l'interlocuzione con i corpi intermedi si è nel tempo dipanata tra momenti di forte scontro come nel caso dello sciopero generale del 1994 che ha determinato la caduta del primo Governo a guida Silvio Berlusconi, durante il braccio di ferro sulla riforma dello statuto dei lavoratori con i due milioni in piazza portati dalla Cgil di Sergio Cofferati al Circo Massimo di Roma, ma anche di lunghi anni di dialogo. Nello scontro tra il ministro Matteo Salvini e Cgil e Uil manca lo snodo più importante del rapporto tra chi governa e chi rappresenta le istanze dei lavoratori: la concertazione. Si è arrivati allo sciopero generale di venerdì 17 novembre indetto da Landini della Cgil e Bombardieri della Uil, senza però l'adesione di Sbarra della Cisl, dopo audaci annunci d'effetto da parte del Governo di Giorgia Meloni, poi smentiti per la mancanza complessiva di risorse da immettere nella manovra economica. Le critiche all'impianto della legge di bilancio giungono dalle parti più disparate del sistema economico del Paese: dalla Corte dei Conti a Bankitalia, a Confindustria, all'Anci. Nella sostanza, come rilevato ad esempio da Bankitalia, il forte debito italiano crea vulnerabilità. Non ci sono investimenti sulle imprese, come ammette Confindustria. E il sindacato parla di manovra iniqua. In una situazione economica come questa servirebbe una nuova fase di ascolto e di concertazione tra Governo e corpi intermedi, più che avviare uno scontro dannoso per l'intero sistema Paese. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

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