Mariupol indossa la maschera dell’orrore | 18/03/2022 | Il Corsivo
A cura di Daniele Biacchessi Quando si bombarda un teatro stipato di civili, chiunque sia il folle responsabile, la guerra è finita. Non esistono più regole, non c'è pietà, non vale più niente che possa avere un senso logico: i negoziati, la diplomazia, l'umanità. A Mariupol perfino la guerra che è orrore alza le mani. Nulla può davanti ad un gesto così forte e simbolico. Il teatro è luogo di cultura, di arte, dove la forza delle parole dovrebbe dominare