Luana, l’orditorio manomesso dall’azienda | Il Corsivo
Una cosa è certa. il 3 maggio scorso, Luana D'Orazio lavorava su macchinari manipolati. Il perito della Procura di Prato che sta indagando sull'incidente ha stabilito che la sicurezza dell'orditoio "gemello", cioè identico a quello che ha travolto e ucciso Luana , era stato visibilmente taroccato. Non solo. Nel contratto da apprendista firmato dalla ragazza erano indicate solo funzioni di catalogazione e non direttamente operative sui macchinari. Dunque Luana era stata assunta con una qualifica che non prevedeva mansioni diverse