
A Bruxelles si apre il Consiglio europeo straordinario. Ci sarà Zelensky.
Dagli schiaffi presi in diretta televisiva da Trump e Vance, il leader ucraino Zelensky partecipa oggi al Consiglio europeo straordinario, passando dal vertice di Londra e dall’accettazione dell’accordo imminente sulle terre rare con gli Stati Uniti. Mentre l’Europa si riarma con un piano da 800 miliardi tutti investiti sulla sicurezza e sulla difesa comune, Zelensky ha assicurato che il piano di pace su cui si sta lavorando sarà presto pronto. “Stiamo preparando un piano per muovere i primi passi verso una pace giusta e sostenibile”, ha detto Zelensky. Ma l’umiliazione ricevuta a Washington Zelensky pare averla lasciata alle spalle, tanto che oggi non chiede un cessate il fuoco temporaneo, ma la fine della guerra una volta per tutte, sotto l’ombrello europeo e la leadership degli Stati Uniti. Al momento sembrano due concetti in antitesi tra loro, ma il quadro geopolitico è in movimento e tutto può cambiare anche a distanza di ore.
Le divisioni europee e la posizione italiana.
Grande confusione sotto il cielo e per qualcuno la situazione è eccellente. Al vertice Ue si affronterà il tema della coalizione dei volenterosi per dare garanzie di sicurezza a Kiev, ma un funzionario della Commissione manda a dire che non ci si deve aspettare che il Consiglio Europeo sia il luogo dove si prendono decisioni sulle opzioni, come ad esempio la tregua parziale di un mese proposta da Parigi. Del resto permangono divisioni non solo sulla coalizione di volenterosi, ma anche sull’intero impianto dell’investimento europeo sulla difesa che appare mastodontico e ingiustificato. Ad esempio, secondo il ministro Giorgetti della Lega, sul riarmo europeo un conto sono gli aiuti all’Ucraina che non sono in discussione, altra cosa è la difesa e sicurezza europea che implica un programma di investimenti in infrastrutture militari che abbiano un senso, e non fatto in fretta e furia senza una logica. “Per comprare un drone o un missile supersonico, non si va al supermercato, ci vogliono investimenti pluriennali”, afferma Giorgetti. Non si può dargli torto.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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