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A cura di Daniele Biacchessi
Quello che sembrava al primo turno delle elezioni francesi un vero plebiscito di Le Pen e del suo candidato premier Bardella, si trasforma in una vittoria senza una maggioranza assoluta di 289 seggi, neppure sarebbe raggiunta la soglia politica di 270 seggi che la destra considera il minimo per poter governare. Alla vigilia del secondo turno, le stime degli analisti dicono che il patto di desistenza messo in campo dal premier Macron e dalle sinistre ha funzionato, almeno sulla carta.
Le previsioni degli ultimi sondaggi
Se non ci saranno sorprese dell’elettorato incerto, cioè non influenzato dalle indicazioni dei partitii, la valanga di destra non ci sarà. Verrà confermata in testa delle preferenze dei francesi, ma non come molti analisti avevano prospettato. In particolare, da ciò che si vede dalle previsioni, la coalizione guidata da Le Pen dovrebbe incassare tra i 210 e i 240 seggi, il Nuovo Fronte popolare da 170 e 200, i macronisti di Ensemble e suoi alleati da 95 a 125, gli storici Repubblicani da 25 a 45. L’argine del blocco democratico e repubblicano è riuscito a bloccare l’avanzata nera, ma la Francia che si sveglierà lunedì mattina potrebbe sprofondare nel caos dell’ingovernabilità.
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