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Il 2025 di Putin e Zelensky | 27/12/2024 | Il Corsivo

today27 Dicembre 2024

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L’anno 2024 si chiude registrando una situazione che, per quanto riguarda il conflitto in Ucraina – al di là di tutte le entusiastiche (ma precipitose) aspettative che l’elezione di Trump alla Casa Bianca aveva suscitato nei putinisti di casa nostra – non sembra affatto evolversi verso una rapida soluzione. Gli Ucraini non ci stanno, infatti, a sottomettersi all’arroganza del Cremlino e, non a caso, Zelensky continua a chiedere aiuti militari e finanziari a chiunque sia disposto a fornirglieli. A sua volta, Putin ha manifestato, in modo inequivocabile, la sua intenzione di non mollare la presa, nel momento in cui ha posto – come condizione per sedersi ad un tavolo di trattativa – il fatto che prima si siano tenute regolari elezioni in Ucraina, poiché l’attuale presidente sarebbe illegittimo. E poiché è ben difficile ipotizzare lo svolgimento di normali consultazioni elettorali sotto le bombe, risulta abbastanza chiaro che il piccolo zar, in questo momento, a tutto pensa tranne che al cessate il fuoco.
C’è chi sostiene, soprattutto in Italia, che questa guerra non avrebbe mai dovuto iniziare e che l’Ucraina avrebbe, quindi, dovuto arrendersi immediatamente: noi però, a questa vulgata obiettiamo che se Kiev avesse, fin da subito, rinunciato a qualsiasi accenno di opposizione di fronte ad una così clamorosa violazione del diritto internazionale, Putin, con ogni probabilità, non si sarebbe più fermato e avrebbe poi attaccato anche la Moldavia e magari pure i Paesi Baltici. Per nostra fortuna però, il popolo ucraino ha scelto di sacrificarsi e di combattere anche per la libertà dell’Europa intera, mandando in frantumi certi piani di restaurazione dell’epopea zarista che, comunque, continuano evidentemente a frullare nella mente del presidente russo. Il fatto è che in Ucraina – così come negli altri Paesi dell’Est europeo che hanno vissuto l’esperienza del Patto di Varsavia – di tornare a soffocare sotto la pressione dei Russi (siano essi sovietici o neo zaristi) non ne vogliono proprio sentir parlare…E questo è un aspetto della questione che, purtroppo, in Italia sono in molti a sottovalutare, ma che nella memoria degli Ucraini – che, ad esempio, nella grande carestia ( imposta da Stalin all’inizio degli Anni Trenta) raccolsero circa 7 milioni di vittime – è, invece, ancora ben impresso.
Grosse responsabilità per tutto quanto sta accadendo da ormai tre anni a questa parte, ricadono sull’Occidente – e non perché la NATO fosse andata ad “abbaiare al confine” dell’autocrazia moscovita – ma, al contrario, per l’imperdonabile leggerezza con la quale ha voluto ignorare le mire espansioniste di un regime pericolosamente ispirato alla dottrina della missione imperiale della Grande Russia.
Stiamo, dunque, attenti visto che Putin, nella sua conferenza stampa di fine anno, ha cercato di accarezzare il pelo anche al nostro Paese, dove sa di poter contare oltre che su un vice premier che, in una foto scattata non troppo tempo fa sulla Piazza Rossa, metteva in mostra la sua bella felpa con l’immagine dell’ex colonnello del KGB stampigliata sopra, anche sulla cecità di altre forze politiche che magari non sono neanche idealmente filo putiniane, ma che pur di esprimere la propria avversione verso tutto ciò che sa di occidentale, andrebbero beatamente – contente loro – a finire nelle fauci dell’orso russo, sventolando ingenuamente il drappo arcobaleno della pace ad ogni costo.

“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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