
La Bce taglia i tassi di 25 punti base. E’ la sesta volta consecutiva.
La Bce taglia per la sesta riunione consecutiva i tassi ufficiali, portando quello sui depositi al 2,5% dall’attuale 2,75%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali cala da 2,90% a 2,65%, quello sui prestiti marginali da 3,15% a 2,90%. Quello sui depositi è il tasso al quale la Bce concede prestiti alle banche operanti nell’Eurozona. Anche se non in modo simultaneo e con la medesima entità, le condizioni di mercato, ovvero gli interessi applicati dalle banche e dalle finanziarie a imprese e privati, tendono ad adeguarsi alle mosse di Francoforte.Fino a qualche settimana fa il mercato stimava un ritorno a tassi del 2% entro l’estate. A febbraio l’inflazione nell’Eurozona ha rallentato al 2,4% dal 2,5% di gennaio, ma a ottobre era al 2% e all’orizzonte c’è lo spettro dei dazi reciproci minacciati da Donald Trump e annunciati come risposta dall’Unione Europea, che andrebbero a incidere sui prezzi a carico dei consumatori.
Nessuna indicazione sui prossimi passi.
Il board della Bce non fornisce nessuna indicazione sui prossimi passi perché pesano le incertezze politiche globali e, in particolare, quelle sul commercio internazionale. “La politica monetaria sta diventando meno restrittiva in modo significativo. I tagli dei tassi stanno rendendo meno cari, per famiglie e imprese, i nuovi prestiti”, spiega il comunicato emesso al termine del consiglio. La Bce ha corretto al ribasso le proiezioni di crescita: allo 0,9% per il 2025, all’1,2% per il 2026 e all’1,3% per il 2027.
Le conseguenze su mutui e investimenti.
Per chi ha scelto un mutuo a tasso fisso, nulla cambia dato che ci si è impegnati a pagare sempre la stessa rata mensile fino alla conclusione del piano di rimborso. Diverso per quanti hanno optato per un mutuo a tasso variabile: il cosiddetto benchmark è costituito dall’indice Euribor, condizionato dai tassi ufficiali, che anticipano le decisioni delle banche centrali. Nelle ultime settimane è sceso in maniera sensibile, scontando in parte il taglio annunciato dalla Bce. Sul piano degli investimenti, il taglio dei tassi consente agli Stati e alle imprese di finanziarsi a tassi più bassi del passato. Dunque, l’allentamento monetario tende a ridurre i rendimenti delle nuove emissioni obbligazionarie. Di conseguenza si alza il prezzo dei bond già sul mercato.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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