
Il multilateralismo sta ritornando. Lo assicura il Presidente del Consiglio Mario draghi.
Dopo gli anni dominati dall’asse franco-tedesco, i leader europei riscoprono, almeno sulla carta, l’unione delle forze. Del resto la crisi sanitaria ci ha insegnato che è impossibile affrontare i problemi globali con soluzioni interne.
Lo stesso vale per le altre sfide determinanti dei nostri tempi: il cambiamento climatico e le disuguaglianze globali. Si tratta di sfide talmente complesse che nessun paese si può sfilare e magari tentare una partita propria.
Da quello che Draghi ha annunciato al Global Solutions Summit 2021, si capisce che l’Italia è determinata a guidare il cambiamento di paradigma. “Il mondo ha bisogno del mondo intero, non di un insieme di singoli stati”, ha ricordato Draghi.
Tutti i governi nazionali, le imprese, le città e le istituzioni finanziarie dovrebbero ora aderire alla coalizione globale per ridurre le emissioni di CO2 allo zero netto, e attuare piani e politiche concreti.
La pandemia ha causato la peggiore crisi economica globale dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il ritorno a un’economia globale forte e stabile è una priorità assoluta. Di fatto, l’attuale crisi sta minacciando di annullare i progressi realizzati nell’arco di due decenni per combattere la povertà e la disparità di genere. Le disuguaglianze stanno mettendo in pericolo le nostre democrazie minando la coesione sociale.
Speriamo davvero che si passi ai fatti e che ci si lasci alle spalle politiche economiche fallimentari.