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IL CORSIVO
today24 Novembre 2022
A cura di Daniele Biacchessi
Spesso la verità sulla situazione economica italiana si nasconde nei dati diffusi dall’Istat. L’ultimo rapporto diffuso dagli analisti statistici sostiene che gli interventi pubblici sui redditi familiari quest’anno hanno contribuito a ridurre la disuguaglianza dal 30,4% a 29,6%, e il rischio di povertà dal 18,6% al 16,8%. Se si entra nei particolari del dossier si scopre che, in seguito alla riforma dell’Irpef contenuta nella legge di Bilancio del 2022, il 64,9% delle famiglie hanno migliorato la propria situazione con un beneficio medio è di 828 euro, Il report dell’Istat sulla redistribuzione del reddito calcola l’impatto avuto da misure come la riforma Irpef, l’assegno unico e universale per i figli a carico, le indennità una tantum di 200 e 150 euro, i bonus per le bollette elettriche e del gas, l’anticipo della rivalutazione delle pensioni. Secondo l’Istat, queste misure hanno ridotto il rischio di povertà per le famiglie con figli minori, soprattutto in seguito all’introduzione dell’assegno unico. Risulta determinante l’impatto dei bonus per l’elettricità e il gas, e l’indennità di 150 euro messi in campo per aiutare le famiglie a più basso reddito, e l’indennità di 200 euro che ha riguardato anche individui con redditi superiori alla media. Ma questi provvedimenti sono timbrati da Mario Draghi e dalla sua ormai defunta maggioranza. Alcune misure sono state confermate dalla manovra presentata da Giorgia Meloni, ma altre sono state indebolite, rimaneggiate, oppure tolte. Manca una visione d’insieme, dicono gli industriali. E’ una manovra iniqua, affermano i sindacati. Sarebbe la prima volta che imprese e lavoratori si trovano d’accordo per bocciare la legge di bilancio del Governo.
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