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La fine della coalizione semaforo in Germania.
Salvo sorprese, con la verifica che viene chiesta oggi, Olaf Scholz diventerà il quarto cancelliere nella storia della Repubblica federale tedesca ad incassare un voto di sfiducia, dopo Willy Brandt (Spd, 1972), Helmut Kohl (Cdu, 1982) e Gerhard Schröder (Spd, 2005). A quel punto si determinerà la fine formale della cosiddetta coalizione semaforo tra socialdemocratici, verdi e liberali, la cui crisi era esplosa il 6 novembre scorso con la resa dei conti nella maggioranza: il premier e il ministro dell’Economia, Robert Habeck contro il ministro delle Finanze e leader dei Liberali, Christian Lindner.
I motivi della crisi politica in Germania.
La stagnazione economica tedesca ha contribuito a indebolire un Governo incapace di trovare risposte concrete in campo economico, finanziario e occupazionale. Il fallimento di un progetto politico raffazzonato diventerà il tema centrale della campagna elettorale.
Verso le elezioni anticipate.
Alle urne di febbraio, i tre partiti ex alleati usciranno fortemente ridimensionati e anche se la Spd riuscirà a restare al Governo in una Große Koalition con la Cdu, magari allargata a un terzo partner, per la carriera politica di Scholz arriverà un nuovo momento della verità.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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