
Non bastavano le divisioni all’interno della maggioranza che sostiene il Governo a guida Mario Draghi sulla legge Zan, tra Pd/M5s/Leu/Italia viva da una parte e Lega e Forza Italia dall’altra. Ora pure il Vaticano si mette di traverso per ostacolare il cammino di una discussione della legge all’esame di Palazzo Madama. le cose sono andate così. Il 17 giugno, la Segreteria di Stato vaticana consegna in modo informale una ‘nota verbale’ all’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, in cui chiede urgenti modifiche al testo di legge all’esame della Commissione Giustizia del Senato, in quanto violerebbe l’accordo di revisione del Concordato. Scrive il Vaticano: “Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”.
Sotto accusa c’è l’articolo 7 del disegno di legge, perché secondo il Vaticano non ci sarebbe l’esenzione delle scuole private nell’organizzazione di attività in occasione di quella che sarà proclamata “Giornata nazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia”. Può uno stato straniero intromettersi di cose italiane? Il dibattito sulla legge Zan, nel bene e nel male, dovrebbe riguardare lo Stato italiano che è per sua natura laico, cioè soltanto il sistema dei partiti e le sue istituzioni, nella loro autonomia di valutazione.
Ascolta “Il Corsivo di Giornale Radio” a cura di Daniele Biacchessi, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app
Non bastavano le divisioni all’interno della maggioranza che sostiene il Governo a guida Mario Draghi sulla legge Zan, tra Pd/M5s/Leu/Italia viva da una parte e Lega e Forza Italia dall’altra. Ora pure il Vaticano si mette di traverso per ostacolare il cammino di una discussione della legge all’esame di Palazzo Madama. le cose sono andate così. Il 17 giugno, la Segreteria di Stato vaticana consegna in modo informale una ‘nota verbale’ all’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, in cui chiede urgenti modifiche al testo di legge all’esame della Commissione Giustizia del Senato, in quanto violerebbe l’accordo di revisione del Concordato. Scrive il Vaticano: “Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”.
Sotto accusa c’è l’articolo 7 del disegno di legge, perché secondo il Vaticano non ci sarebbe l’esenzione delle scuole private nell’organizzazione di attività in occasione di quella che sarà proclamata “Giornata nazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia”. Può uno stato straniero intromettersi di cose italiane? Il dibattito sulla legge Zan, nel bene e nel male, dovrebbe riguardare lo Stato italiano che è per sua natura laico, cioè soltanto il sistema dei partiti e le sue istituzioni, nella loro autonomia di valutazione.
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