
Una legge che è “una vergogna“, “chiaramente discriminatoria” e “va contro ogni valore fondamentale dell’Ue, ossia la dignità, l’uguaglianza, i diritti umani fondamentali”. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, non impiega mezzi termini per esprimere la sua indignazione contro la legge anti Lgbt approvata in queste ore in Ungheria, che vieta film e libri che facciano riferimento a costumi sessuali diversi dall’eterosessualità ai minori di 18 anni.
Ma il premier ungherese, Viktor Orban, non solo ha definito vergognose le dichiarazioni di Ursula von der Leyen, ma anche annullato il viaggio a Monaco di Baviera e non assisterà alla partita degli europei tra Ungheria e Germania per il divieto imposto dall’Uefa di illuminare l’Allianz Arena con i colori dell’arcobaleno. Intanto sono saliti a 17 i Paesi Ue che hanno chiesto alla Commissione di agire contro l’Ungheria, portandola in Corte di Giustizia per le misure adottate. Sono Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Lettonia, Italia, Grecia, Austria e Cipro.
Orban si sta dimostrando non solo nemico dell’Europa, ma perfino depositario di una visione medievale che rischia di portare indietro l’orologio della storia la nostra società.
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