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Il caso del domatore del Circo Orfei che, lunedì scorso, ha cercato di colpire con la frusta un leone che, evidentemente innervosito, aveva quasi sfondato la gabbia che lo separava dal pubblico, ha riportato agli onori della cronaca l’annoso problema dello sfruttamento degli animali selvatici – se ne calcolano almeno duemila in Italia – negli spettacoli circensi. Esiste, tra l’altro, una norma, ferma in Senato da due anni, che ne proibirebbe l’impiego per scopi di divertimento o, comunque, di intrattenimento: tuttavia, l’8 agosto di quest’anno è stato deciso di rinviare di 12 mesi l’applicazione definitiva del suddetto provvedimento, per farlo coincidere con l’emanazione del nuovo Codice dello Spettacolo, che, tra le altre cose, prevede pure il “graduale superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti”. Passaggio questo, in cui il nostro Paese risulta, purtroppo, colpevolmente attardato, rispetto a quanto già avviene in altri 25 Stati membri dell’Unione Europea: Italia e Germania sono, infatti, le sole due nazioni a non avere ancora introdotto limitazioni allo sfruttamento di animali a fini di spettacolo.
Eppure, da ormai molti anni, gli Ordini dei Veterinari – sia italiani, che europei – hanno denunciato come nei circhi non esista alcuna possibilità che il benessere degli animali e il rispetto delle loro esigenze comportamentali siano garantiti: i metodi utilizzati per ottenere comportamenti innaturali sono, infatti, in larga misura “opposti alle caratteristiche di specie”. Inoltre, al di là dei sistemi di addestramento violenti e coercitivi, a condizionare negativamente l’equilibrio psichico degli animali è anche il contesto di luci e rumori in cui sono costretti ad esibirsi. Ed a questo proposito, la Lega Anti Vivisezione segnala anche altri gravissimi fattori di stress come la frequenza dei trasporti da una meta all’altra, la mancanza di ambienti termoregolati, l’inadeguatezza o la scarsità delle cure veterinarie specializzate e “le procedure di mutilazione per rimuovere gli artigli, i denti o le ghiandole”.
A nostro conforto, restano, tuttavia, i dati riportati da un sondaggio Doxa abbastanza recente – ottobre 2023 – dal quale è emersa la più completa contrarietà all’utilizzo di animali a scopo divertimento, da parte del 76% degli intervistati. Inoltre, il 79% di essi si sono pure espressi a favore della riconversione dei circhi con animali in altre attività ludiche che non prevedano, assolutamente, il coinvolgimento di esseri senzienti che non siano quelli umani.
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