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Buongiorno, ministro Valditara, Le scrivo queste mie poche righe perché desidero informarLa di un fatto, avvenuto in un liceo italiano, di cui – voglio sperare – Lei fosse del tutto ignaro. Mi è, infatti, appena capitato di leggere – prima sulla bacheca di un mio contatto facebook e, subito dopo, su un’importante testata giornalistica – che una scrittrice della quale riconosco di non avere mai letto niente, ma che – almeno a giudicare dal cognome – dovrebbe essere infaustamente mia concittadina, è stata invitata in un una delle patrie aule scolastiche per parlare di Medio Oriente e di Gaza in particolare.
La donna si chiama Cecilia Parodi e, al di là dei suoi eventuali meriti letterari, deve la sua notorietà anche – se non soprattutto – alla denuncia, presentata nei suoi confronti, dalla senatrice Liliana Segre per “istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”. Che cosa può mai aver detto o fatto di tanto grave Cecilia Parodi per indurre un’anziana signora (in genere piuttosto refrattaria ai coinvolgimenti polemici) ad adire le vie legali? Per comprenderlo è sufficiente andare a rileggere alcune dichiarazioni rilasciate dalla Parodi stessa, come quella in cui affermava testualmente “odio tutti gli ebrei, odio tutti, tutti gli israeliani dal primo all’ultimo, odio tutti quelli che li difendono, tutti i giornalisti, tutti appesi per i piedi, non basta Piazzale Loreto, ci vuole Piazza Tienanmen per appendervi tutti, io ve lo giuro, io sarò in prima fila per sputarvi addosso”.
Certo, Lei, signor Ministro, potrà rispondermi che, in fondo, rispetto a tutte le fandonie che – anche a livello di Nazioni Unite – vengono continuamente diffuse in tema di sionismo e di antisionismo, l’episodio di cui Le sto dando notizia è praticamente soltanto una goccia nel mare…Tuttavia, non posso fare a meno di esprimerLe la mia più profonda amarezza nel constatare come ormai, anche nel mondo della scuola, stiano, evidentemente, affacciandosi presidi e professori che non fanno neanche più, ipocritamente, finta di opporsi alla diffusione del veleno antisemita.
Distinti saluti, Ferruccio Bovio
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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