
L’incognita del referendum tra astensione, partecipazione e distinguo.
Si conclude una tra le peggiori campagne referendarie della storia repubblicana, dove sul tavolo delle polemiche c’è tutto e il suo contrario, tranne il contenuto dei quesiti. Il centrodestra invita gli elettori ad andare al mare, a non recarsi ai seggi. La premier Giorgia Meloni riscopre una norma della circolare del Viminale che offre la possibilità di recarsi nella sezione senza ritirare la scheda. Tutti i ministri sostengono l’opzione astensionistica. Pd e Avs sono schierati per i cinque si. Più sfumate restano le posizioni di Azione, Italia Viva, M5s, che, da visioni diverse, comunque si recheranno alle urne.
Divisi i sindacati.
La CGIL sostiene i referendum per la tutela dei lavoratori e contro la precarietà. Altre organizzazioni sindacali, come la CISL, esprimono posizioni critiche riguardo alla loro adeguatezza rispetto alle attuali necessità del mondo del lavoro.
L’appello di artisti e sportivi per la partecipazione.
Dalla società civile ma anche da testimonial del mondo artistico o sportivo si moltiplicano gli appelli alla partecipazione. Scende in campo per il referendum sulla cittadinanza il cantante di origini tunisine Ghali. E ancora Malika Ayane, Giorgia, Brunori Sas e Marco Mengoni. Dal mondo sportivo arriva anche l’invito al voto dell’allenatore della nazionale di volley femminile vincitrice delle Olimpiadi di Parigi, Julio Velasco.
Il peso politico del referendum.
L’unica incognita resta ovviamente il quorum, ma anche se non lo si raggiungesse, un conto sarebbe registrare una partecipazione intorno al 30%, cosa diversa potrebbe toccare quote più alte di elettori, magari intorno al 40-45%. In quel caso la campagna per l’astensione non avrebbe influito granchè sul risultato finale. Noi pensiamo, pur rispettando le idee di tutti, che non esercitare il diritto di esprimersi attraverso il voto faccia male alla democrazia.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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