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Marzabotto, le scuse ufficiali tedesche ottant’anni dopo la strage.
Ci sono voluti ottant’anni per ottenere le scuse ufficiali della Germania per l’eccidio nazifascista di Marzabotto- Montesole. La partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente tedesco Frank Walter Steinmeier non è stata solo una visita seppur formale nel luogo della strage, ma anche un pellegrinaggio laico per mai dimenticare. “A nome del mio Paese vi chiedo perdono, provo dolore e vergogna”, scandisce Steinmeier. Tutti si alzano in piedi e applaudono. “I fantasmi della storia non hanno lasciato la storia. Sbagliamo se pensiamo che il razzismo, l’antisemitismo, il nazionalismo aggressivo, la volontà di supremazia siano di un passato che non ci appartiene. Quanto accade ai confini della nostra Unione Europea suona monito severo”, ricorda il presidente Mattarella. E davanti ai due Capi dello Stato ci sono migliaia di persone. Molti sono giovani, altri giovanissimi, e altri ancora sono i pochi sopravvissuti rimasti. Franco Lanzarini ha oggi 87 anni. “Ci misero al muro tre volte. Avevo sette e anni e mezzo e stavo davanti al plotone di esecuzione”, ricorda Lanzarini.
Una strage contro civili inermi.
Nella zona di Monte Sole sono in corso da mesi le azioni clandestine del gruppo partigiano Stella Rossa. Il feldmaresciallo Albert Kesselring organizza la sua risposta militare. Capo dell’operazione è Walter Reder. La mattina del 29 settembre 1944, prima di muovere all’attacco dei partigiani, quattro reparti delle truppe naziste accerchiano una vasta area di territorio compresa tra le valli dei fiumi Setta e Reno. Dalle frazioni di Panico, Vado, Quercia, Grizzana, Pioppe le truppe si muovono all’assalto di abitazioni, cascine, scuole. Nella frazione di Casaglia di Monte Sole, la popolazione impaurita si rifugia nella chiesa. Prima tocca a don Ubaldo Marchioni, ai vecchi, alle donne, ai bambini. Poi i criminali si spostano nel cimitero. La loro mitragliatrice colpisce e uccide centoquarantasette persone, tra le quali cinquanta giovanissimi. E la strage è solo all’inizio. Ogni località, ogni frazione, ogni casolare viene setacciato dai soldati nazisti. Dopo sei giorni di rastrellamenti e violenze 775 persone perdono la vita. Accadeva 80 anni fa e il fascismoe il nazismo sono ancora presenti nelle società italiana e tedesca.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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