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Relazione dell’Inps: sistema a rischio squilibrio con età media a 64,2 anni | 25/09/2024 | Il Corsivo

today25 Settembre 2024

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A cura di Daniele Biacchessi

Relazione dell’Inps: sistema a rischio squilibrio con età media a 64,2 anni. 
C’è un margine ristretto tra le promesse elettorali dei partiti e la realtà dei conti, e in mezzo ci stanno i numeri forniti dalla relazione dell’Inps che fotografa la realtà del sistema pensionistico, del mondo del lavoro e delle aspettative disattese delle persone. Con un’età media di chi va in pensione a 64,2 anni il sistema rischia lo squilibrio, se non i default. Ci sono più lavoratori attivi rispetto al 2019. Secondo l’Inps si sono registrati numerosi abusi del reddito di cittadinanza, tanto che sono state bloccate 266 mila domande. E c’è una incolmabile disparità fra le retribuzioni incassate dagli uomini e quelle delle donne, con il 35% in meno dell’assegno e la riduzione dell’importo nel cedolino dopo la nascita di un figlio: il 18% delle donne è a rischio uscita dal mercato del lavoro dopo la maternità. Nel 2023 i lavoratori iscritti all’Inps con almeno una settimana di contributi sono stati 26,6 milioni, oltre 1,08 milioni in più del 2019. Le settimane lavorate in media nel 2023 per ogni assicurato sono state 43,1 a fronte delle 42,9 medie del 2019. Hanno trainato l’aumento i dipendenti privati a tempo indeterminato mentre si sono ridotti gli autonomi. 

Cala il potere d’acquisto.
Aumenta il numero delle persone occupate ma non si rileva un incremento dei redditi e delle retribuzioni tale da compensare pienamente la perdita di potere d’acquisto conseguente alla recrudescenza del fenomeno inflattivo. Secondo l’Istituto si è registrato un aumento lordo dei salari del 6,8%, a fronte di un aumento dei prezzi attorno al 15-17%. L’aumento delle retribuzioni monetarie è del 10,4% netto tra il 2021 e il 2023 anche grazie agli interventi di decontribuzione. Le retribuzioni nel 2023 sono state pari a 25.789 euro lordi nell’anno. L’importo in media ha raggiunto i 39.176 euro per le persone impiegate a tempo pieno, tutto l’anno. 

L’assegno dei pensionati
Al 31 dicembre 2023 i pensionati erano circa 16,2 milioni, di cui 7,8 milioni di maschi e 8,4 milioni di femmine per un importo lordo complessivo delle pensioni erogate di 347 miliardi di euro. Inps chiarisce come il reddito medio da pensione per gli uomini sia superiore del 35% di quello delle donne.

Il dramma dei giovani
I giovani lavorano meno e guadagnano di meno. A fronte di una retribuzione media annua di fatto pari nel 2023 a quasi 26 mila euro per i lavoratori dipendenti (pubblici e privati, esclusi lavoratori domestici e operai agricoli), gli under 30 guadagnano poco sopra i 14 mila euro: inoltre, in tale fascia d’età, i dipendenti pubblici guadagnano circa 6-7mila euro di più dei loro coetanei del settore privato. 

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