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A cura di Daniele Biacchessi
Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono lo stato palestinese
Cresce il fronte europeo a favore di uno Stato palestinese e Israele si ritrova sempre più solo nella guerra contro la popolazione civile di Gaza. Spagna, Norvegia e Irlanda riconosceranno in modo formale la formazione di una Palestina libera da ogni occupazione, il prossimo 28 maggio. L’annuncio è stato fatto dal norvegese Jonas Gahr, dallo spagnolo Pedro Sanchez e dall’irlandese Simon Harris che parla di “un giorno storico e importante”.
Il riconoscimento dello Stato palestinese in Europa
Prima del riconoscimento annunciato da Spagna, Irlanda e Norvegia, che però non fa parte dell’Unione Europea, la Svezia era l’unico Paese ad aver attuato il riconoscimento dello Stato palestinese, nel 2014. Malta, Cipro, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Bulgaria invece lo avevano fatto quando ancora non erano membri dell’Unione. A livello mondiale, lo Stato di Palestina è riconosciuto da 142 Paesi, il 70% dei membri delle Nazioni Unite: quasi tutta l’Asia, l’Africa e l’America Latina. Tra i Paesi che non lo fanno, mantenendo comunque relazioni diplomatiche con l’Autorità Nazionale Palestinese, ci sono invece Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e Italia.
Le reazioni internazionali
“Non permetteremo alcuna proposta su uno Stato palestinese”, sostiene il ministro della Sicurezza nazionale e leader del partito di estrema destra Potere Ebraico, Itamar Ben-Gvir. Secondo l’ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar, il riconoscimento dello Stato palestinese da parte di alcuni Paesi che fanno parte dell’Unione europea rischia di “indebolirne il ruolo nella realizzazione di un processo di pace e della soluzione dei due Stati”. La Russia ribadisce di essere in favore di un superamento del conflitto israelo-palestinese sulla base della soluzione dei due Stati, ricorda il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. La Giordania saluta la decisione di Norvegia, Spagna e Irlanda di riconoscere lo Stato di Palestina, definendola un “passo importante ed essenziale verso la soluzione dei due Stati”.
Francia e Belgio a favore della Corte penale
Francia e Belgio spaccano il fronte occidentale sulla decisione della Corte penale internazionale di arrestare i leader di Israele, tra cui il premier Netanyahu, e di Hamas. Tutto è avvenuto dopo le critiche degli Usa, con il presidente Joe con Biden che valuta sanzioni contro la Corte, della Germania, della Gran Bretagna e dell’Italia alla richiesta del procuratore generale della Cpi. “A Gaza non è genocidio”, ha detto Biden.
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