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IL PUNTO DELLA SETTIMANA

Un approccio post – ideologico | 12/03/2023 | Il Punto della Settimana

today12 Marzo 2023

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A cura di Ferruccio Bovio

È annunciata, per venerdì 17 marzo, la presenza di Giorgia Meloni al Congresso nazionale della CGIL, che quest’anno si tiene a Rimini. Tema centrale del dibattito sarà ”Il lavoro crea futuro”.

Il fatto ha destato una certa sorpresa tra gli stessi organizzatori della manifestazione, dal momento che si tratta del primo capo di un governo di Centro Destra (anzi, in questo caso, di Destra e basta) ad intervenire ad un congresso del Sindacato tradizionalmente più schierato a Sinistra. E stiamo parlando di una partecipazione in merito alla quale lo stesso leader della CGIL, Maurizio Landini, non nasconde un certo compiacimento, giudicandola un segno di “rispetto e riconoscimento” nei riguardi di una componente sindacale che, oltre a rappresentare milioni di persone, può anche vantare una storia che risale addirittura al 1906. D’altra parte, Landini ci tiene anche a sottolineare l’atteggiamento pragmatico (e mai pregiudizialmente ostile) avuto sempre, dal suo Sindacato, nei confronti di tutti gli esecutivi che si sono succeduti negli ultimi anni, a prescindere dalle affinità o dalle divergenze politiche che potessero accomunare o allontanare. Comunque, la CGIL non ha mai mancato di invitare ai suoi congressi tutti i presidenti del Consiglio che al momento erano in carica: però, se la memoria non ci inganna, per rivedere qualche immagine di un capo del Governo che parla ai congressisti di questo Sindacato, bisogna risalire agli anni di Spadolini (1981), di Craxi (1986) e di Prodi (1996).

Giorgia Meloni sta, quindi cercando, con ogni probabilità, di superare quella sorta di muro di incomunicabilità che aveva segnato i rapporti tra gli esecutivi di Destra del passato ed il maggiore sindacato italiano: basti ripensare a quando Silvio Berlusconi ebbe a definire la CGIL come la “fabbrica dell’odio”. Ma forse, per interpretare più correttamente questo atteggiamento di maggiore attenzione verso l’universo sindacale che distingue la Meloni dal suo ormai anziano predecessore, è opportuno ricordare che la formazione politico – culturale della nostra premier è quella tipica della destra sociale, così distante dal liberismo che ha, invece, sempre ispirato gli obbiettivi e le strategie del Cavaliere di Arcore. Pertanto, pensiamo che la fondatrice di Fratelli d’Italia si avvicini adesso alla kermesse di Rimini con l’intenzione di lanciare un messaggio di prudente apertura diretto a quella parte del mondo del lavoro che si riconosce nelle posizioni di Landini. Quel Landini che – cosa che non deve essere sfuggita a Palazzo Chigi – pur avendo, in questi mesi, sistematicamente criticato la politica economica dell’attuale Governo ha, tuttavia, sempre evitato di esasperare i toni del confronto: ad esempio, non ha mai indetto uno sciopero generale…


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