
Verso la manifestazione del 15 marzo: partiti e associazioni divisi sulla partecipazione.
L’appello di Michele Serra sulle pagine di La Repubblica per l’organizzazione della manifestazione a sostegno dell’Europa non unisce le associazioni della società civile, anzi provoca laceranti divisioni soprattutto nel centrosinistra e nel suo potenziale bacino di riferimento. Lo dice senza tanti fronzoli il segretario della Cgil Maurizio Landini: l’Unione Europea o è per la pace, i diritti e il lavoro o non è. La Cgil rifiuta l’idea di Europa che agisce come se la guerra fosse uno strumento giusto di regolazione dei conflitti, dunque porterà in piazza le domande di un’Europa alternativa. Qui sta il punto di non ritorno. L’Arci, associazione del volontariato laico con 1 milione e mezzo di iscritti, non sarà presente all’iniziativa del 15 marzo, nemmeno con le storiche bandiere della pace. L’Anpi invece non rifiuta l’invito, ma ha dato libertà di scelta ai comitati provinciali, e già molti, tra cui Roma e Rieti, non saranno presenti. Libera di don Ciotti, impegnata da sempre nelle battaglie dell’antimafia, garantisce la sua partecipazione perché si rimettono al centro i cittadini e i loro problemi, così come Cisl, Uil, Coop, Agesci, Legambiente, e numerosi intellettuali.
La divisione dei partiti.
Sul piano politico, c’è un fronte che difende il piano di difesa europeo e che mette insieme Azione, Italia Viva e +Europa. C’è Avs che sarà in manifestazione con le bandiere della pace. C’è il Pd spaccato tra chi è favorevole e chi è contrario al riarmo, e chi il 15 marzo farà altro come il M5s. Insomma, le frizioni tra le associazioni del volontariato e le loro articolazioni territoriali sul corteo del 15 marzo sono il riflesso di una più generale mancanza di visione e di leadership dei partiti del centrosinistra a loro volta divisi sul piano di riarmo europeo da 800 miliardi e la destinazione degli investimenti.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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