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A cura di Ferruccio Bovio
I risultati emersi dalle urne elettorali di lunedì pomeriggio, raccontano di una disparità di consensi e di accortezza politica che giocano incredibilmente a favore della coalizione che rappresenta la maggioranza di governo. I ballottaggi che si sono tenuti nello scorso fine settimana – per quanto segnati da una scarsissima affluenza al voto – non lasciano, infatti, alcun dubbio in merito a chi, tra Meloni e Schlein, sia uscita vincitrice da questa non marginale tornata elettorale. Si è votato anche in Sicilia – lì al primo turno – dove il successo del Destra – Centro è stato, in alcuni casi, talmente schiacciante da eleggere dei sindaci senza neanche bisogno di aspettare lo svolgersi di un turno successivo.
Sappiamo tutti come le elezioni amministrative, per quanto territorialmente estese, possano talvolta non fotografare correttamente gli umori politici del Paese, per via dei possibili (o spesso immancabili) condizionamenti di carattere locale che le rendono non pienamente idonee a delineare un nuovo quadro nazionale. Tuttavia, a soli otto mesi dalla vittoria della Destra alle Politiche del 25 settembre, è difficile negare che una tendenza favorevole all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si stia confermando in maniera molto netta e sia, forse, addirittura in crescita.
Se si esclude la conquista del Comune di Vicenza da parte di un candidato che, comunque, aveva chiarito ad Elly Schlein ed agli altri leaders del Partito Democratico che avrebbe preferito condurre la sua campagna elettorale facendo a meno del loro sostegno, la sconfitta di lunedì pomeriggio appare persino più grave di quella che, ad inizio autunno, costò la segreteria del PD ad Enrico Letta. L’idea che, alla Sinistra, per recuperare consensi bastasse contrapporre una nuova leadership a trazione femminile a quella costituita dalla prima donna che occupa le stanze di Palazzo Chigi si è rivelata, infatti, illusoria ed ingannevole. Così, sono arrivate alcune debacle di carattere storico come quella di Ancona, dove il Centrosinistra è stato battuto non solo nel suo tentativo di mantenere l’amministrazione della Città, ma anche in quello di lanciare un segnale di recupero in una Regione storicamente schierata a Sinistra ed oggi guidata, invece, da una giunta di Centrodestra. Le stesse delusioni sono arrivate anche da Pisa, Siena e Massa(dove il Pd puntava a riprendersi i sindaci, secondo una tradizione che risale agli anni lontani della Prima Repubblica) e da Brindisi, dove un netto 54% espresso a favore del nuovo sindaco di Centrodestra frustra sul nascere anche le più rosee aspettative che pure si erano create nei confronti di una delle poche alleanze elettorali che avevano visto confluire insieme al PD anche il Movimento 5 Stelle.
Può anche darsi che l’esito di queste Amministrative sia, in generale, da inquadrarsi in quel flusso di orientamenti elettorali che al momento – come del resto confermano pure le elezioni appena svoltesi in Spagna – tende a privilegiare decisamente gli schieramenti conservatori o sovranisti non solo in Italia, ma anche in diversi altri Paesi europei. La nostra impressione è però quella che le difficoltà che da noi Meloni ed alleati devono affrontare siano, comunque, notevolmente semplificate dall’assenza di una credibile forza di opposizione politica: al punto che, dopo ormai quasi trent’anni caratterizzati da una forte impronta bipolarista, si direbbe che la Destra si trovi oggi a poter prevalere senza nemmeno porsi il problema di provare, in qualche modo, almeno a nascondere i limiti e le contraddizioni che pure sono così ben presenti al suo interno…Tanto la Sinistra sembra pensare ad altro…