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In questi giorni è tornato al centro delle attenzioni mediatiche il comune siciliano di Altavilla Milicia: questa volta però, per fortuna, non per un caso così drammatico come quello che aveva riguardato la strage di una famiglia, avvenuta nel corso di un rito esorcistico, ma per via, invece, di una questione che, in qualche modo (e sia pure a ruoli invertiti) può ricordare la polemica scoppiata all’interno della scuola di Pioltello, in merito alla vacanza riconosciuta agli studenti musulmani per la conclusione del Ramadan.
Dicevamo “a ruoli invertiti” perché, in questa nuova vicenda, l’istituto scolastico non ha mostrato alcuna flessibilità nei confronti delle esigenze di carattere religioso e non ha, quindi, concesso la possibilità ai suoi alunni di assistere alla celebrazione della funzione che, solitamente, si tiene presso il Santuario della Madonna della Milicia, nei giorni che precedono immediatamente la Pasqua. La reazione del parroco del Santuario non si è fatta attendere e non è stata certo delle più rassegnate, dal momento che il sacerdote, prendendo atto della scelta operata dalla dirigenza scolastica, ha subito precisato che lui la tradizionale messa per la comunità studentesca l’avrebbe celebrata lo stesso…anche da solo…E pertanto, ha invitato ragazzi e famiglie a presenziare alla funzione, anche a costo di sfidare il divieto imposto dal preside. Il seguito ci racconta che l’appello del parroco non è affatto rimasto ignorato, dato che, all’orario previsto, la chiesa si è riempita di genitori e figli, i quali hanno così, ovviamente, “saltato” una giornata di lezioni.
Qualche familiare ha parlato, forse impropriamente, di “risposta di Altavilla Milicia a quanto successo a Pioltello”. Tuttavia, quello che ci pare, purtroppo evidente è, invece, il fatto che, in entrambe le situazioni, a perdere siano state la serietà e la chiarezza di indirizzo da parte delle istituzioni scolastiche, che si sono rivelate impreparate oppure impotenti dinanzi alla necessità di garantire, laicamente, un normale svolgimento delle loro attività. Attività sempre più messe in discussione da pressioni di natura confessionale. Proviamo a pensare a come diventerebbe difficile mettere insieme un calendario scolastico credibile se, ad esempio, oltre alle ricorrenze cattoliche e musulmane, si dovesse tenere conto anche di tutti i giorni di luna piena sacri agli induisti, di tutti i sabati onorati dagli ebrei, del fatto che per la Chiesa Ortodossa il Natale è a gennaio e così via…
Non vi sembra, pertanto, che meglio sarebbe seguire l’esempio francese che tende a porre una barriera invalicabile fra funzionamento scolastico e vita religiosa?
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Credits Foto: Madonna Milicia
04 Aprile 2024
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Scritto da: Giornale Radio
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