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L'opinione

Il caso Fassino

today29 Aprile 2024

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A cura di Ferruccio Bovio

Diciamo subito che, se dovessimo immaginare  un personaggio politico impegnato in un’azione illecita, Piero Fassino è proprio uno degli ultimi che ci verrebbero in mente. A parte il fatto che del malandrino non ha proprio il cosiddetto “physique du role”, a favore del parlamentare piemontese parlano ben oltre cinquant’anni di vita pubblica, vissuti quasi tutti ai massimi livelli del potere, senza che su di lui siano mai state proiettate ombre che potessero realmente offuscarne l’immagine di uomo corretto e rassicurante. Eppure, i vigilantes di un duty free dell’aeroporto di Fiumicino si dicono assolutamente convinti di averlo colto, lo scorso 15 aprile (mentre era in attesa di prendere un volo per Strasburgo), con in tasca una boccetta di profumo Chanel del valore di cento euro. Anzi, per gli addetti al controllo sui furti del Terminal in questione, non si tratterebbe neanche del primo episodio sospetto, visto che Piero Fassino era già da loro considerato una sorta di “sorvegliato speciale”.

Ovviamente, l’ex sindaco di Torino nega ogni addebito, sostenendo di avere messo, momentaneamente, il profumo nella giacca perché aveva entrambe le mani occupate: una con telefono e l’altra con la valigia. Pertanto, era del tutto lontana da lui l’idea di non pagarne poi regolarmente il prezzo alla cassa.

Adesso, bisognerà vedere cosa ne penseranno gli investigatori che sono in possesso del video in cui è riportato ogni movimento effettuato dal Fassino in quei, per lui, sciaguratissimi minuti.

Viene comunque, francamente, da dubitare del fatto che un uomo che, nel corso della sua carriera, è stato anche ministro (e che, quindi, ha avuto senz’altro modo di gestire importanti somme di denaro), si riveli poi così incauto – oltrechè disonesto – da scivolare su una buccia di banana da cento euro… come uno di quei minorenni che rubano una maglietta al centro commerciale…E non a caso, lo stesso Fassino, avvilito per l’accanimento mediatico di cui si sente vittima, chiede ansiosamente di poter prendere visione del filmato per poter chiarire ogni equivoco. Tuttavia, non vi nascondiamo che siamo rimasti un tantino perplessi dinanzi alle dichiarazioni dell’avvocato che ne ha assunto la difesa. Dichiarazioni che si limitano a sottolineare come il tentato furto sia un tipo di reato per il quale si procede solo con una querela di parte da presentarsi entro tre mesi e come – almeno per il momento – non sia ancora pervenuta al suo cliente alcuna notifica in merito. Un approccio ben poco deciso, che sembra quasi puntare sulla speranza di poter chiudere l’incidente non con la piena conferma di una assoluta innocenza, ma piuttosto con un velo pietoso steso sulla vicenda.

Cosa ne pensate? Piero Fassino è veramente la vittima di uno sgradevolissimo equivoco?

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

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29 Aprile 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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