Buon compleanno, Angela

Compie oggi 70 anni Angela Merkel, che è nata, infatti, ad Amburgo il 17 luglio del 1954. Anche se – a dire il vero – nella grande città portuale, Angela Dorothea Kasner (questo è il suo nome completo da nubile) resterà per pochissimi giorni, poiché il padre (che è un pastore protestante) decide, andando contro corrente rispetto a molti suoi colleghi religiosi, di trasferirsi nella Germania dell’Est, dove, in quel momento, si comincia a registrare una notevole carenza sia di sacerdoti cattolici, che di ministri della Chiesa luterana.

Nella prima fase della sua vita, Angela Merkel si rivela subito come una studentessa di qualità straordinarie, frequentando la facoltà di Fisica a Lipsia e laureandosi a pieni voti nel 1978. Nel frattempo, comincia a mettere anche in bella evidenza le sue innate propensioni alla politica, ricoprendo alcuni incarichi direttivi nell’organizzazione giovanile comunista. Poi, con la caduta del Muro di Berlino che porterà alla riunificazione delle due Germanie nel 1990,  la futura cancelliera Merkel comincia il suo percorso di avvicinamento al partito della CDU e, di conseguenza, allo schieramento dei Popolari europei. Nel giro di ben poco tempo, viene eletta al Parlamento, per poi assumere vari incarichi di carattere governativo. E’ l’inizio di una marcia trionfale che la condurrà a guidare il governo di Berlino per addirittura quattro mandati consecutivi, senza mai praticamente incontrare    opposizioni politiche credibili: il tutto, fino, al 20021, quando decide di lasciare la vita pubblica e di ritirarsi a vita privata. Inizialmente si vocifera per lei l’attribuzione di nuovi e prestigiosi incarichi a livello di istituzioni internazionali, ma il rigore luterano della donna che ha sostanzialmente governato l’Europa per quasi vent’anni, non si piega al richiamo di alcuna sirena del potere.

Il bilancio dell’egemonia esercitata dalla cancelliera Merkel sul nostro Vecchio Continente, si presta – sia detto senza incertezze – a valutazioni che, se da un lato ne esaltano il pragmatismo e la capacità di dialogare senza (in genere) molto concedere ai suoi interlocutori, dall’altro ne segnalano anche momenti di inspiegabile sottovalutazione dei problemi. Valga per tutti, la sua incapacità di prevedere e comprendere le reali mire espansionistiche di Vladimir Putin, nel convincimento – probabilmente un po’ troppo ostinato – che anche i più delicati ed ancestrali conflitti tra le nazioni si potessero sempre risolvere ampliando gli scambi commerciali. E così – tanto per citare una scelta assai dubbia – che, seguendo la linea Merkel, molti Paesi europei si sono trovati a dover fare buon viso a cattivo gioco, dinanzi alla decisione tedesca di privilegiare le forniture di gas russo, anche a costo di sfociare poi in una eccessiva dipendenza continentale dagli umori di Mosca.

Della Merkel sta, comunque, per andare alle stampe un’autobiografia e vedremo se conterrà pure qualche parola di autocritica.

Resta il fatto che, uscita di scena lei, il panorama dei leaders politici europei appare oggi piuttosto desolante, ponendoci anche alcuni interrogativi destinati a rimanere senza risposta. Ad esempio, secondo voi, la Merkel sarebbe riuscita ad evitare l’invasione dell’Ucraina?