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A cura di Daniele Biacchessi
Gino Cecchettin è un uomo per bene. In queste settimane, dove il circo mediatico ha fornito il peggio della cronaca giornalistica di tutti i tempi, con una spasmodica sete dello scoop e la cura del particolare morboso dell’omicidio, il padre di Giulia Cecchettin, uccisa dal fidanzato Filippo Turetta, ha affrontato il dolore privato con sobrietà e passione civile. Ha atteso il funerale della figlia per offrire a noi tutti una lezione umana e morale. “Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita“. Nel suo saluto al termine del rito, Gino Cecchettin ha ribadito quella linea di comportamento sempre tenuta durante questa drammatica vicenda: “La memoria di Giulia ci deve far lavorare insieme contro la violenza, la sua morte sia la spinta per cambiare”, ha invocato Gino Cecchettin. E in mezzo alle polemiche politiche, alla mancanza di soluzioni e idee, Gino ci pone domande ancora senza risposta. “Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro che avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita“. E a Giulia: “Voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite, e un giorno possa germogliare, e produca il suo frutto di amore, di perdono, e di pace“. Amore, perdono, pace, ciò che manca troppo spesso nella nostra società.
Credits: Agenzia Fotogramma
6 Dicembre 2023
“Il Corsivo” di Daniele Biacchessi è in onda su Giornale Radio All News dal lunedì al sabato a partire dalle 4 del mattino. Ascolta anche in podcast!
Per contattare l’autore scrivere a db@giornaleradio.fm
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