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Smantellata la leadership delle curve ultrà di Inter e Milan. Rapporti stretti con la ‘ndrangheta

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A cura di Daniele Biacchessi

Smantellata la leadership delle curve ultras di Inter e Milan.

La procura di Milano ha smantellato la struttura degli ultrà di Milan e Inter. Diciannove misure cautelari, cinquanta perquisizioni, 24 daspo, due direttivi azzerati. Due associazioni a delinquere con l’aggravante, nel caso della Nord nerazzurra, del “metodo mafioso” che ha contrassegnato ascesa e caduta di Antonio Bellocco e della sua ’ndrina di Rosarno, almeno fino al suo omicidio per mano del rivale Andrea Beretta lo scorso 4 settembre. Nel maxi blitz congiunto di polizia e guardia di finanza le persone arrestate sono accusate di aver organizzato un business illegale in rapporto stretto con la ‘ndrangheta: estorsioni sui biglietti delle partite, una sorta di pizzo mensile imposto per tutti i parcheggi intorno allo stadio Meazza, joint venture tra nerazzurri e rossoneri per poter vendere le bibite i gadget nello stadio, risse tra i gruppi, intestazioni fittizie di beni.  

Gli arrestati
Tra i tifosi nerazzurri vengono colpiti da provvedimenti cautelari Marco Ferdico, fino a ieri portavoce della Nord, con i colonnelli Matteo Norrito e Mauro Nepi, i responsabili della “biglietteria” di curva Renato Bosetti e Debora Turiello e il sovrano dei lucrosissimi parcheggi sotterranei, Pinuccio Caminiti da Taurianova che vanta amicizie mafiose da Giuseppe “Dutturicchiu” Calabrò ai palermitani Fidanzati e ai Papalia di Platì. Sul fronte rossonero, viene arrestato Luca Lucci, leader incontrastato fin dai tempi della celebre stretta di mano all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. Fermato anche il fratello Francesco, e tutti i luogotenenti, da Christian Rosiello e Islam “Alex Cologno” Hagag — le guardie del corpo di Fedez presenti nella notte dell’agguato al personal trainer Cristiano Iovino — ad Alessandro “Shrek” Sticco e Fabiano Capuzzo, Riccardo Bonissi e Luciano Romano, accusati di estorsioni e pestaggi come l’arancia meccanica messa in scena lo scorso 5 aprile a Motta Visconti.

Le carte giudiziarie
Dalle carte si evince come gli ultrà siano riusciti, scrive il gip Domenico Santoro, a “permeare ogni attività che avesse a che fare con lo stadio di San Siro”, trasformato in “territorio franco”, “fuori da ogni controllo di legalità”, fatto di “scontri violenti”, ma che con “la rarefazione delle forme di contrasto” crea “le condizioni per il successivo controllo di ogni iniziativa economica”. “Bisogna smettere di far finta di niente”, ha ammonito il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo. Nessun indagato, precisa il procuratore Viola, tra dirigenti, calciatori e responsabili di Inter e Milan. Per corruzione tra privati, invece, in una tranche è indagato il consigliere lombardo Manfredi Palmeri.

 

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

1 Ottobre 2024

 

Scritto da: Giornale Radio

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