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today17 Novembre 2023 5
A cura di Daniele Biacchessi
I sindacati arrivano alla sfida della piazza contro il Governo divisi: l’agitazione viene proclamata da Cgil e Uil, con il dissenso della Cisl. Le varie manifestazioni indette in tutte le città italiane si muovono sotto l’osservazione della Commissione di Garanzia e ridotte dalla precettazione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Con il ridimensionamento dello sciopero a quattro ore nel settore dei trasporti, i sindacati non vogliono correre il rischio che i lavoratori possano subire sanzioni, ma non rinunciano a difendere le proprie ragioni. L’ipotesi è quella di un ricorso al Tar. Gli uffici legali dei due sindacati hanno scartato la richiesta di sospensiva: hanno tempo fino a martedì, perché la legge dà sette giorni per impugnare i provvedimenti di precettazione. Ma al di là delle mere questioni tecnico – legali e della sfida della piazza, con il solito balletto di cifre e numeri sull’astensione al lavoro, è la prima volta che un ministro precetta uno sciopero generale. In passato, i governi hanno limitato le manifestazioni di singoli settori, ma nessuno è intervenuto come ha fatto Matteo Salvini per la protesta di oggi. Lo strumento della precettazione è regolato nell’ordinamento italiano da una legge del 1990, approvata dal sesto governo Andreotti per disciplinare il diritto allo sciopero previsto dall’articolo 40 della Costituzione. Nel caso dello sciopero di oggi è stato il giudizio della Commissione di garanzia ad aprire la strada all’uso della precettazione da parte di Matteo Salvini. L’8 novembre la Commissione ha stabilito che lo sciopero non poteva essere considerato uno “sciopero generale” perché escludeva alcune categorie di lavoratori pubblici e privati. Quella della Commissione è stata dunque una interpretazione della legge riduttiva, in quanto ha equiparato uno sciopero generale che interessa tutte le categorie, a cui non si applica la precettazione, in una agitazione di tipo territoriale dove invece il provvedimento è previsto dalla legge. Resta il problema rimasto irrisolto di una legge condivisa sulle regole degli scioperi.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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Scritto da: Giornale Radio
today4 Novembre 2024 13229 8
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