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today2 Novembre 2023 14
A cura di Daniele Biacchessi
E’ bastato il solo annuncio dell’apertura del valico di Rafah, tra Gaza e l’Egitto, per far scattare i primi movimenti di un popolo in fuga dalla fame, dalla guerra, dalla morte. E’ il grande esodo di chi è rimasto imprigionato dopo gli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre e dalla risposta militare israeliana. Al momento ne sono usciti oltre 400, esattamente 320 cittadini stranieri e 80 feriti gravi che non potevano essere assistiti negli ospedali di Gaza, ormai al limite della sicurezza sanitaria: sono in gran parte donne e bambini, che ora saranno curati in Egitto. Fra coloro che si sono salvati dall’inferno di Gaza ci sono quattro italiani e la moglie di uno di loro, palestinese, e cittadini di Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Austria, Giordania e altri Paesi. E’ uscito anche il personale del Comitato internazionale della Croce rossa e di alcune delle ong che lavorano a Gaza: Medici senza Frontiere ha evacuato il suo staff internazionale, lasciando sul terreno i dipendenti palestinesi. Un nuovo gruppo di medici è pronto a entrare appena le condizioni lo permetteranno. Oggi è il turno di altre 7.500 persone, secondo una lista stilata dai diversi Paesi e dalle autorità egiziane e verificata anche da Israele. Si lasciano dietro alle loro spalle il disastro umanitario, politico e diplomatico, la distruzione di intere comunità, e oltre due milioni di abitanti che vivono ormai senza acqua ed elettricità, tagliati fuori dal resto del mondo per il black out delle comunicazioni, in condizioni sanitarie ormai impossibili da gestire. Il bilancio complessivo delle vittime, fornito dalle autorità della Striscia che fanno riferimento a Hamas, è di 8.796 morti di cui 3.648 bambini, 132 sanitari, e sono numeri in difetto. Restano le parole del commissario dell’Unrwa, l’agenzia per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, dopo essere riuscito a entrare a Gaza. «Sono scioccato dal fatto che tutti chiedevano cibo e acqua. Non ho mai visto niente di simile».
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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Scritto da: Giornale Radio
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