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today19 Ottobre 2023 5
A cura di Daniele Biacchessi
Oltre a morti, feriti, distruzioni, dolore, gli attacchi di Hamas e i raid israeliani provocano reazioni a catena e proteste di piazza filo palestinesi in Medio Oriente e contro la guerra negli Stati Uniti. L’incendio si è ormai propagato ovunque ed è complicato spegnerlo. Beirut sembra restare in disparte. Solo un gruppo di una cinquantina di persone si ritrova davanti alla sede Onu per protestare, non ci sono grandi manifestazioni oltre il raduno di Hezbollah. Invece l’onda della rabbia si riversa in strada a Tunisi, Amman, Teheran, Baghdad, a Tripoli, in Libia, a Rabat. Nella capitale tunisina, in decine di migliaia chiedono la cacciata dell’ambasciatore francese, accusato di essere alleato di Israele. Lo stesso avviene ad Amman dove in 10 mila sfilano in corteo davanti all’ambasciata Usa. Ed è un avvertimento, perché il Regno è il ponte storico con Israele, mediatore col mondo arabo. «Non vogliamo ambasciate sioniste sul territorio giordano», protestano. La polizia spara lacrimogeni per disperderli. A Baghdad, si sono viste scene simili: qualche centinaio di manifestanti raggiunge l’ingresso della Zona verde, dove ci sono le sedi diplomatiche occidentali. Le forze di sicurezza usano i lacrimogeni. E persino in Egitto, dove è vietato manifestare, a migliaia scendono in piazza in diverse città. Ma la guerra non piace anche negli Stati Uniti, nel luogo in cui si decide la doppia politica, quella degli aiuti umanitari ai profughi palestinesi e dei finanziamenti all’arsenale militare di Tel Aviv. 500 persone, tra cui una ventina di rabbini, sono stati arrestati al Campidoglio degli Stati Uniti mentre protestavano contro la guerra, chiedendo un cessate il fuoco immediato a Gaza. Sono segnali da non sottovalutare.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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Scritto da: Giornale Radio
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