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Il dramma della popolazione civile nella Striscia di Gaza tra bombe, morte, mancanza di acqua e di elettricità | 13/10/2023 | Il Corsivo

today13 Ottobre 2023 5

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La Striscia di Gaza ha una superficie di 365 chilometri quadrati e una popolazione di 2.1 milioni di persone, di cui 1.7 milioni sono rifugiati palestinesi. Su questo lembo di terra gli israeliani, colpiti dagli attacchi dei fondamentalisti di Hamas, hanno sganciato in sei giorni sulla almeno 6.000 bombe, per un peso di 4.000 tonnellate. Dicono di aver colpito 3600 obiettivi militari, ma il bilancio pesa tutto sulla popolazione civile palestinese: 1.537 i palestinesi morti nell’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, di cui 500 bambini e 276 donne. I feriti sarebbero 6.612, tra cui 1.644 bambini. E gli altri, quelli vivi, si muovono tra i ruderi delle città, lungo viali e piazze rasi al suolo da ordigni di ogni tipo, nella mancanza di acqua e la totale assenza di elettricità. Ogni volta che i rumori dei bombardamenti si placano per qualche minuto, la gente esce con le taniche gialle, venti litri ciascuna, con un rubinetto attaccato al fondo, alla ricerca di un’autocisterna che passa una volta al giorno. A una famiglia media venti litri di acqua bastano per un solo giorno. Non si può conservare niente in frigorifero perché non c’è elettricità e la popolazione si arrangia come può. Non lavano la biancheria sporca da cinque giorni e stanno cercando di ridurre al minimo l’uso dell’acqua di rubinetto fino al limite della sopravvivenza. Sui lati delle strade si accatastano enormi cumuli di spazzatura, pieni di vetri rotti che la gente ha buttato dopo aver pulito le case danneggiate dagli attacchi aerei. Quanto può durare? Ore? Giorni? Di sicuro c’è che cibo e acqua, assicura l’agenzia dell’Onu, finiranno molto presto. Le forniture minime sono ancora garantite dai generatori, ma appena finirà il carburante si bloccherà tutto. E’ una lotta contro il tempo nella Striscia di Gaza. I gruppi umanitari chiedono la creazione di corridoi per la consegna degli aiuti, ma tutto resta bloccato dall’assenza della politica, di una idea di pace duratura, dall’inerzia delle istituzioni internazionali e degli Stati.

“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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