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Fuga del turismo in Italia: prezzi troppo alti. Il nuovo trend si chiama Albania | 08/08/2023 | Il Corsivo

today8 Agosto 2023 9

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A cura di Daniele Biacchessi

Il Governo e gli imprenditori puntano sulla ripresa del turismo, ma l’estate 2023 si preannuncia avara in termini di fatturati. Si registrano infatti diffusi cali, anche tra il 20% e il 30%, della domanda degli italiani verso le destinazioni nazionali. Si preferiscono mete consolidate come Spagna, Tunisia ed Egitto (Sharm El Sheikh), oppure nuovi approdi come Albania e Montenegro. Mentre per i lunghi viaggi è tornato in auge il Far East come il Giappone, sull’onda dello yen low cost e dei super sconti delle compagnie aeree del Golfo. L’andamento a due velocità rischia di avere un impatto sull’andamento del Pil. Secondo Federturismo, nonostante la crescita degli arrivi dall’estero (+4%), non sarà un’estate da tutto esaurito. Il caldo ha spinto la montagna (+2%), ma l’emergenza ambiente ha avuto un impatto consistente. L’aumento dell’inflazione ha eroso il potere d’acquisto dei turisti e ha costretto le aziende a rivedere i loro prezzi al rialzo. Le città d’arte italiane rimangono popolari, le destinazioni meno tradizionali stanno registrando un calo significativo delle visite, fino al 20-30%. Per Confcommercio occorre riflettere sulla frenata che si sta manifestando nella domanda, dopo che il consuntivo dei primi cinque mesi 2023 ha fatto segnare un aumento complessivo del 15% delle presenze turistiche. Secondo stime delle associazioni dei consumatori, più di un italiano su 10 rinuncerà a viaggi e vacanze causa caro-prezzi. L’Italia comunque resta in cima alle intenzioni di viaggio internazionali. Il ritorno degli americani dopo l’emergenza Covid ha tonificato aree ad alta vocazione enoturistica come il Piemonte che rileva incrementi anche del 50%, ma lo stesso settore non decolla in Toscana. Serve un riordino del turismo in Italia. I finanziamenti sono ancora limitati (solo 34 milioni per il rilancio degli alberghi dei piccoli centri), ci sono forti ritardi per ritardi per le Olimpiadi di Milano e Cortina 2026, per il Giubileo di Roma. Il mancato rilancio del turismo pesa sulla competitività dell’offerta italiana.

Scritto da: Giornale Radio

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