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today13 Luglio 2023 9
A cura di Ferruccio Bovio
Diceva lo scrittore, sceneggiatore e giornalista Ennio Flaiano che “in Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli anti – fascisti”…E forse la cosa vale anche per i nostri cugini d’Oltralpe…Come abbiamo appreso in questi giorni, il Comune di Nizza ha deciso di invitare, per dirigere i prossimi concerti di Natale e Capodanno, un direttore (preferisce non essere chiamata “direttrice”) d’orchestra di fama internazionale: e stiamo parlando della trentatreenne lucchese Beatrice Venezi, guida artistica della Fondazione Taormina Arte, nonché inserita, nel 2018, dalla rivista Forbes nella lista dei più influenti under 30 del mondo. Peccato però, che questa nostra giovane connazionale, che così bene incarna un talento di fama globale, sia anche fascista: così almeno sostengono dodici associazioni e comitati anti – fascisti francesi, che hanno intimato al direttore generale dell’Opéra de Nice, Bertrand Rossi, di annullare i concerti, perché “la città di Nizza non deve, sotto la copertura di un evento artistico e strumentalizzando l’Opéra de Nice, dare un assegno in bianco al neofascismo italiano”. Ma quali sono le colpe che gli indignati “goscisti” nizzardi attribuiscono alla Venezi? Essenzialmente quella di essere “consulente musicale” della presidenza del Consiglio italiano e di aver partecipato alla convention del partito di Fratelli d’Italia nel maggio 2022…
E nulla importa, ai contestatori, se a dirigere l’Orchestra filarmonica locale a Natale e Capodanno sarebbe chiamata – forse per la prima volta – una donna (in un ambiente che, fra l’altro, è tradizionalmente appannaggio dell’universo maschile), perché, a loro giudizio, la musicista toscana, è soprattutto un’espressione di quel governo italiano che vuole limitare i diritti delle donne e che difende valori come “Dio patria e famiglia”, ereditati dall’ideologia mussoliniana.
Non sappiamo come andranno a finire la cose – e se cioè il buon Bertrand Rossi, per quieto vivere, finirà per innestare la retromarcia – tuttavia ci pare, francamente, che escludere Beatrice Venezi dalla direzione di un’orchestra soltanto per le sua vicinanza al centrodestra italiano, oltre a costituire un comportamento del tutto illiberale, rappresenterebbe anche una vera e propria assurdità. Siamo, infatti, in presenza di un’artista che può avere tutte le convinzioni politiche, filosofiche o religiose che vuole, ma che ha pure tutto il diritto di essere stimata o meno in base a quello che crea e non a quello che pensa. E noi, che a livello politico nulla abbiamo certamente da condividere col partito di Giorgia Meloni, ci teniamo lo stesso ad aggiungere che, se anche Beatrice Venezi avesse mai espresso apertamente la propria nostalgia per il passato regime, la cosa non dovrebbe, comunque, avere nulla a che vedere con quella che è la sua attività sul podio.
Scritto da: Giornale Radio
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