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Il Corsivo
today15 Maggio 2023
A cura di Daniele Biacchessi
La Santa Sede non ha gradito le dichiarazioni del presidente ucraino Zelensky che, davanti a Papa Francesco, ha rifiutato la mediazione del Vaticano per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina. “Con le armi non si otterrà mai la sicurezza e la stabilità, ma al contrario si continuerà a distruggere anche ogni speranza di pace”, ha detto il Pontefice, a poche ore dall’udienza in Vaticano con il presidente ucraino, Zelensky. Francesco è tornato a condannare il ricorso alle armi. Nella sua visita a Roma, Zelensky aveva spiegato che “non si può fare una mediazione con Putin, nessun Paese al mondo lo può fare”. Poi il presidente ucraino aveva presentato un piano di “pace giusta” suddiviso in 10 punti in cui si chiede il ritiro delle truppe russe, il ripristino dei confini, la firma russa di un trattato per l’integrità territoriale di Kiev e un accordo con i paesi Occidentali per strumenti di difesa all’Ucraina. In pratica, non una mediazione, ma una serie di condizioni che portino alla vittoria. Ma Bergoglio tira dritto con il suo progetto diplomatico che prende forma senza troppi clamori. Si tratta di una mediazione che ha come primo obiettivo il cessate il fuoco, oltre ovviamente allo scambio dei prigionieri e al rientro a casa dei bambini portati con la forza in Russia. Prendendo come esempio il dissidio tra israeliani e palestinesi, papa Francesco ha auspicato che la tregua appena raggiunta diventi stabile, che le armi tacciano, perché con le armi non si otterrà mai la sicurezza e la stabilità”. Si rivolgeva anche al conflitto tra Russia e Ucraina. Il dissidio diplomatico è solo l’inizio mentre Kiev prepara la grande offensiva militare primaverile.
Scritto da: Giornale Radio
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