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today14 Dicembre 2022
A cura di Daniele Biacchessi
Era il 28 luglio 1981, e sul quotidiano La Repubblica compariva un’intervista dell’allora segretario del Pci Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari. Nella politica italiana entrava in scena la “questione morale”. “I partiti non fanno più politica. I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia. Sono macchine di potere che si muovono soltanto quando è in gioco il potere: seggi in comune, seggi in parlamento, governo centrale e governi locali, ministeri, sotto-segretariati, assessorati, banche, enti. se no, non si muovono”, diceva Berlinguer.
Quarantun anni dopo, a vent’anni dall’inchiesta dei magistrati milanesi “Mani pulite”, la questione morale travolge il gruppo europeo dei socialisti europei. La foto simbolo dello scandalo di corruzione che coinvolge Eva Kaili e Antonio Panzeri è quella diffusa dalla polizia federale belga che ritrae i contanti sequestrati negli appartamenti dei due politici europei. Nell’immagine si vedono pile di biglietti 20, 50, 100 e 200 euro poste su un tavolo, alcune avvolte da buste di plastica. Il computo comprende anche i contanti trovati nella valigia che il padre di Kaili aveva con sé mentre stava lasciando un albergo di Bruxelles. È il frutto delle tangenti, un bottino di quasi un milione e mezzo di euro, finito nelle tasche di due esponenti di spicco del socialismo europeo e a disposizione dei loro familiari. E torna puntuale il concetto di mele marce, giù sentito da Bettino Craxi all’inizio dell’inchiesta Mani pulite dopo l’arresto di Mario Chiesa. “Poche mele marce non possono offendere né distruggere l’immagine costruita nei decenni di un Parlamento europeo che, anzi, dovrebbe avere più poteri, a cominciare dal “potere di iniziativa legislativa”, manda a dire il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Mele marce? Solo l’inchiesta della magistratura belga che ormai si allarga ci dirà se Kaili, Panzeri e la loro rete erano casi isolati o le pedine di un sistema politico europeo corrotto.
Scritto da: Giornale Radio
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