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today29 Novembre 2022 4
A cura di Daniele Biacchessi
L’Italia è una Repubblica fondata sulle alluvioni, le frane, gli smottamenti, i terremoti. E ciò che è accaduto nell’isola di Ischia è solo l’ultimo di una lunga scia di stati di emergenza dichiarati dai vari Governi che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi. È una storia che parla di fiumi di fango abbattuti su paesi e città, di vallate allagate, e case frantumate come fanno i castelli di sabbia durante l’alta marea, e detriti, e morti, e feriti. E narra anche di fiumi di denaro stanziati dallo Stato, indirizzati ad amministratori locali, accompagnati da fiumi di piani di prevenzione ed opere mai realizzate oppure messe su alla rinfusa. E racconta di fiumi di dossier e allarmi rimasti inascoltati, come quello dell’ex sindaco di Ischia negli anni ’90, l’ingegnere Peppino Conte, che lo scorso 22 novembre, in seguito all’avviso di allerta meteo diramato dalla protezione civile, aveva chiesto un intervento urgente su tutti gli alvei di Casamicciola. E descrive fiumi di milioni di pagine giudiziarie accatastate una sull’altra, racchiuse in centinaia di migliaia di faldoni di indagine, come quella della Procura della Repubblica di Napoli che intende accertare se le abitazioni travolte dall’alluvione e presenti in quell’area erano abusive e se pendeva un provvedimento di demolizione.
È un fiume di promesse mancate, di comitati d’affari, di voti di scambio, di 27mila domande di condono edilizio , di criminalità organizzata. Ed è un fiume di dolori. L’Italia è il luogo dove le alluvioni e le frane sono ampiamente prevedibili. E lo si scopre solo dopo le sciagure, nelle indagini e nei processi, spesso finiti senza una verità e una giustizia. Fiumi imbrigliati dal cemento, agglomerati urbani che lambiscono i corsi d’acqua, piani di evacuazione e di difesa del territorio mai applicati, piani regolatori smembrati, corruzione, malaffare. La sensazione è che anche nei prossimi anni continueremo a scrivere di eventi drammatici come quelli di Ischia senza mai ottenere una responsabilità politica precisa e una seria volontà di risoluzione dei problemi da parte delle varie autorità competenti, i cui vertici, soprattutto quelli tecnico-amministrativi, restano sempre sostanzialmente al loro posto, come regnanti intoccabili della Casta.
Scritto da: Giornale Radio
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