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Il Corsivo
today23 Settembre 2022
A cura di Daniele Biacchessi
Con gli ultimi colpi dei leader termina la più brutta campagna elettorale della Storia italiana. Il 25 settembre si va al voto con alcune certezze: il tasso di astensione sarà altissimo, la potenziale ingovernabilità dovuta alle norme farraginose della legge elettorale “Rosatellum” potrebbe consegnare il Paese ancora una volta nelle mani del Capo dello Stato e di un Governo tecnico. Le coalizioni principali sono divise su quasi tutto. Nel centrodestra si è accelerata la competitività tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, dopo che le intenzioni della vigilia parlano di una Lega fortemente ridimensionata, i cui voti trasmigrano verso Fratelli d’Italia in varie parti del Nord. Forza italia rimane stabile. Il M5s è in forte rimonta, come Giornale Radio rileva da un mese, pesca nell’elettorato di sinistra, diventerebbe primo partito del Sud e si dovrebbe presentare come il vero Terzo Polo. Il centrosinistra non sale e non scende. E le divisioni tra il Partito Democratico e i suoi alleati di sinistra sono ormai alla luce del sole. Azione e Italia Viva restano bloccati al ruolo di Quarto Polo. I partiti minori non collegati alle coalizioni combattono per restare a galla e ottenere il fatidico 3% che gli consentirebbe di entrare in Parlamento. In questo magma politico della vigilia tutto risulta rarefatto, fortemente condizionato da promesse elettorali senza coperture finanziarie, propaganda, demagogia e scarsi, se non inesistenti contenuti. La distanza tra i cittadini elettori e il sistema dei partiti si amplia a dismisura.
Scritto da: Giornale Radio
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