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today25 Agosto 2022
A cura di Daniele Biacchessi
Nella campagna elettorale appena aperta, scompaiono i temi della lotta alla povertà e alle disuguaglianze. Gran parte delle forze politiche vorrebbero abolire il reddito di cittadinanza. Sono favorevoli alla chiusura della norma l’intero centrodestra, Azione e Italia viva, +Europa. Risulta più sfumata la posizione del Pd. Restano nettamente contrari alla soppressione della legge M5s, Sinistra, Verdi, Unione popolare. Certamente il reddito di cittadinanza, così come lo abbiamo visto fino ad oggi, andrebbe riformato, magari orientando il suo obiettivo proprio verso la vera povertà, con controlli maggiori e più capillari sulla platea dei richiedenti.
Del resto la fotografia scattata già da Istat e nelle ultime ore da Eurostat richiede una maggiore attenzione da parte della politica. In una recente indagine, l’Istat ha stimato che la misura abbia salvato dalla povertà un milione di persone, in un paese dove i poveri assoluti sono 5,6 milioni e i nuclei familiari coinvolti ben 2,2 milioni. Eurostat (l’Istituto di statistica dell’Unione europea) segnala come in Italia il tasso di rischio di povertà, ovvero la percentuale delle persone che hanno un reddito inferiore al 60% di quello medio, è passando dal 20% del 2020 al 20,1% del 2021, coinvolgendo 11,84 milioni di persone. Non è difficile immaginare che con i forti rincari, a cominciare dalle bollette energetiche, la situazione sia destinata a peggiorare ulteriormente nel 2022. La percentuale sale al 25,2% (14,83 milioni di persone) se si considerano anche gli individui a rischio di esclusione sociale, ovvero quelle che sono a rischio di povertà o non possono permettersi una serie di beni materiali o attività sociali o vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa. Colpisce infine il dato che riguarda i più piccoli: oltre un bambino italiano su quarto con meno di sei anni vive in famiglie a rischio di povertà assoluta o relativa. La politica dovrebbe quindi analizzare meglio questi dati, più che sfoderando la mera demagogia della propaganda elettorale.
Written by: Giornale Radio
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