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Il Corsivo
today14 Luglio 2022
A cura di Daniele Biacchessi
La sensazione è che si vada verso un Draghi bis che possa traghettare il Paese verso le elezioni politiche del 2023. Così certamente il futuro di questa prima edizione del Governo di Mario Draghi non ha futuro. La situazione è incartata e ormai tutti i partiti presenti nella maggioranza oppongono veti. “Se il M5s va via cade tutto e si ritorna al voto”, dice Enrico Letta del Pd. “Se i 5S non votano il decreto, allora fine, parola agli italiani. Si va alle urne”, tuona Matteo Salvini della Lega. “Dopo Draghi, per Forza Italia non esistono altri premier”, afferma Antonio Tajani.
“Il governo con gli ultimatum non lavora. Non c’è esecutivo con me senza M5S”, ha detto Draghi. Ma le decisioni in caso di crisi, ha ricordato, saranno prese al Quirinale, rimandando di fatto a un confronto con il presidente Sergio Mattarella. Già Mattarella. Di certo il Capo dello Stato non ha alcuna intenzione di sciogliere le Camere prima della fine naturale della legislatura. Ecco che il Governo Draghi bis potrebbe essere la soluzione politica che può mettere d’accordo tutti, perché si tratta comunque di un mandato tecnico a tempo. Per fare cosa? Terminare il piano Pnrr, rilanciare gli strumenti a sostegno di famiglie ed imprese, taglio del cuneo fiscale, magari lanciando il salario minimo, misure di contenimento delle spese energetiche.
L’ultima parola spetterà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sarà ancora lui a salvare la faccia ai leader dei partiti?
Credits: Agenzia Fotogramma
Scritto da: Giornale Radio
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