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today28 Maggio 2022
A cura di Ferruccio Bovio
Secondo quanto emerge dal 34° Rapporto Italia dell’Eurispes, il nostro Paese si sta avvicinando all’appuntamento con i referendum sulla giustizia, con un atteggiamento di sostanziale indifferenza. Certo si tratta di quesiti complessi, che richiedono approfondimenti che non tutti hanno il tempo o la voglia di fare: per cui, forse più che di disinteresse e di disillusione sarebbe magari il caso di chiamare in causa la carenza di informazioni adeguate sui temi che saranno oggetto di consultazione referendaria il prossimo giugno. Quello che però, l’Eurispes ha rilevato chiaramente è un diffuso convincimento circa il cattivo funzionamento del nostro sistema giudiziario: al punto che il 27,3% del campione intervistato rinuncerebbe addirittura a denunciare gli eventuali illeciti subiti. L’11% perché ritiene che i fastidi che si incontrano nell’affrontare un percorso giudiziario siano superiori ai potenziali vantaggi; il 10% perché teme di essere travolto da meccanismi astrusi che non garantiscono certezze, ma solo un cumulo di spese legali, mentre un altro 6,2% degli interpellati giustifica la propria rinuncia ad agire in giudizio, affermando di nutrire una generica sfiducia nei confronti dei tribunali.
Comunque, nel complesso, il 65,9% degli intervistati da Eurispes ha ammesso di non fidarsi dell’apparato giudiziario, sebbene con sfumature diverse: il 45,3% attribuisce, infatti, ancora un barlume di credibilità ai giudici, mentre il 20,6 non nutre più alcuna speranza.
E andando a verificare quali siano le ragioni che determinano questa caduta di consensi nei riguardi della giustizia italiana, l’Istituto di ricerca romano ha riscontrato che al primo posto figura, per il 34% delle persone coinvolte dal sondaggio, l’inaccettabile lentezza dei processi. In seconda posizione il 19,8% ritiene, invece, che non tutti siano uguali davanti alla legge, ma c’è poi anche un rilevante 13,6% che lamenta come, nel nostro Paese, manchi la certezza della pena.
Altro elemento che dovrebbe indurre a profonde riflessioni è quello che riguarda l’affidabilità stessa della Magistratura, con il 57,8% degli Italiani che, stando a quanto pubblicato da Eurispes, pensano che l’azione dei giudici sia condizionata dalla loro appartenenza politica, mentre solo il 31,1% è convinto del contrario.
Infine, l’indagine ha preso in esame anche il variare delle opinioni in base alle diverse fasce anagrafiche, rilevando che sono proprio i giovani fra i 18 e i 24 anni ad avere poca (50,9%) o nessuna (22,4%) fiducia nella giustizia. In particolare, il 73,3% degli under 24 guarda con preoccupazione e scetticismo, a quello che avviene nei tribunali.
Scritto da: Giornale Radio
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